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Salvini, è battaglia contro la Ue: "Una trappola? L'Italia non firma"

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Matteo Salvini lancia un avvertimento sul Patto di Stabilità. Destinataria? L'Unione europea. "Penso - ha esordito il ministro nonché vicepremier - che l'Italia con Giorgetti debba firmare, se è utile per l'Italia e per l'Europa. Se sarà una trappola, no". Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a margine de "L'Italia dei Sì 2023-2032 - Progetti e grandi opere in Italia e Lombardia", a Mind, Milano Innovation District di Rho. Per il numero uno della Lega è "incredibile che dopo una pandemia e con due guerre in corso si debba parlare di austerity e tagli alla scuola e alla sanità. Se ci saranno le condizioni il governo Italiano firmerà, se sarà una trappola no. Non sono io al tavolo, ho piena fiducia in Giorgia e in Giancarlo".

Poi, tornando al Ponte sullo Stretto, Salvini fa sapere che "ci sarà una marginale collaborazione delle Regioni. A oggi siamo a non più del 15 per cento. Mi sembra ragionevole. È chiaro che Lombardia e Veneto per le olimpiadi mettono qualcosa, un ponte che unisce Sicilia e Calabria avrà la partecipazione anche di Sicilia e Calabria". Insomma, il ministro spegne la polemica, sottolineando che "non ci sarà nessun problema. Verranno rispettati i territori e le scadenze per un'opera che avrà l'importanza che ebbe l'autostrada del Sole fatta dai nostri genitori nel secondo dopoguerra".

Anche dal punto di vista economico il progetto avrà un grande e importante impatto: "Porterà, secondo le stime al ribasso, 20 miliardi di ricchezza aggiunta in più, decine di migliaia di posti di lavoro e restituirà il diritto alla continuità territoriale a milioni di cittadini in sicilia che oggi non hanno questo diritto. Tutta Italia se ne avvantaggerà. Sono convinto che verrà superato qualsiasi problema a livello locale".

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