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Lavoro e inflazione, i dati smentiscono i gufi: l'ultima figuraccia di Landini

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Torna a crescere l'occupazione. A febbraio 2024, dopo il calo registrato a gennaio, si è registrato un aumento dei dipendenti permanenti che raggiungono i 15 milioni 969 mila. Il numero degli occupati - pari a 23 milioni 773mila - è superiore a quello di febbraio 2023 di 351mila unità, come sintesi dell’incremento di 603mila dipendenti permanenti e della diminuzione di 200mila dipendenti a termine e di 53mila autonomi. È quanto rileva l’Istat. E comunque rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati e i disoccupati, mentre diminuiscono gli inattivi.

L’occupazione cresce (+0,2%, pari a +41mila unità) tra gli uomini, i maggiori di 24 anni e i dipendenti permanenti; cala invece tra le donne, i 15-24enni, i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 61,9% (+0,1 punti). L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+2,5%, pari a +46mila unità) interessa entrambi i generi e ogni classe d’età. La diminuzione del numero di inattivi (-0,5%, pari a -65mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva sia per gli uomini sia per le donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 15-24enni tra i quali l’inattività cresce. Il tasso di inattività scende al 33,0% (-0,2 punti). Rispetto a febbraio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -63mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,9%, pari a -239mila).

Confrontando il trimestre dicembre 2023-febbraio 2024 con quello precedente (settembre-novembre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,3%, per un totale di 65mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,3%, pari a -65mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,3%, pari a +41mila unità). 

In questo scenario, cala anche l'inflazione. Smentendo completamente l'affermazione di Maurizio Landini che ieri sera 2 aprile a DiMartedì ha detto che "riparte l’inflazione, non c’è un calo", l'Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, rileva invece che l'inflazione annua dell’area euro dovrebbe attestarsi al 2,4% a marzo 2024, in calo rispetto al 2,6% di febbraio. Considerando le principali componenti dell'inflazione dell’area euro, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a marzo (4,0%, stabile rispetto a febbraio), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,7%, rispetto al 3,9% di febbraio), i beni industriali non energetici (1,1%, contro 1,6% a febbraio) e l’energia (-1,8%, contro -3,7% a febbraio). Il calo è stato più forte di quanto previsto dagli analisti intervistati da Factset e Bloomberg. In media, si aspettavano rispettivamente il 2,6% e il 2,5%.

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