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Stellantis, per Tavares il problema sono i costi cinesi

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«Tra l’Europa e la Cina l’unico divario per il comparto elettrico è nei costi, non nella tecnologia», ne è convinto l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, incontrando la stampa specializzata a margine della gara di Formula E al circuito di Misano. «Spesso vado in California e visito start-up», ha ricostruito il manager portoghese, «dove gran parte degli ingegneri è europeo. L’Europa però non riesce a trattenere i suoi giovani nonostante offra la miglior formazione scientifica del mondo». Tavares ha poi ricordato che in Stellantis c’è «una percentuale elevata di tecnici nella fascia d’età 25-35 anni, per noi una risorsa fondamentale»

. Nessun riferimento alle recenti polemiche sui prepensionamenti agevolati, alla ventilata chiusura di intere linee di produzione, alla conferma della cassintegrazione. Tavares a Misano Adriatico, tappa italiana del campionato mondiale di Formula E dove sono impegnati DS e Maserati, si è limitato a parlare con la stampa specializzata del il futuro tecnologico del gruppo e l’impegno nel motorsport. Nell’incontro romagnolo, il manager si è concentrato in particolar modo sul motorsport. Per l’occasione, ha ribadito che in futuro i brand del gruppo saranno saranno sempre più coinvolti. Per Alfa Romeo ci sarà un rafforzamento, mentre per Lancia è previsto «quando ce ne saranno le condizioni» un ritorno nei rally ha messo le mani avanti senza dare date certe.

 

Quanto al futuro dei marchi iconici dell’automomibilismo italiano, Tavares ha ammesso che «in molti si sono fatti avanti con “consigli” su Alfa-Romeo e Lancia. Per la prima ho ricevuto numerose richieste di acquisto. Per la seconda, da più parti, l’invito a chiuderla definitivamente. In entrambi in casi - sottolinea, la risposta è sempre stata una sola: no». Inevitabile il contorno politico: «L’esecutivo deve mettere il caso Maserati al centro del tavolo aperto con Stellantis», ha ribattuto il segretario del Movimento Indipendenza, Gianni Alemanno, presente a Modena per sostenere i suoi candidati nella tornata elettorale dell’8 e 9 giugno (Daniele Giovanardi e Beatrice De maio). L’ex sindaco invita «non solo a difendere i posti di lavoro in pericolo, ma come scelta strategica per salvare il settore automotive in Italia. Di fronte al chiaro intendimento di Tavares di smantellare gli stabilimenti nel nostro Paese e di ridimensionare gli storici marchi italiani». Il governo Meloni, del resto, la scorsa settimana ha proprio aperto diversi tavoli per affrontare la crisi del comparto.

 

 

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