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Superbonus, la mossa salva-conti di Giorgetti: "Detrazioni spalmate su 10 anni"

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Gli effetti del Superbonus tanto caro al Movimento 5 Stelle continuano a tormentare il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Per alleggerire il peso degli incentivi edilizi sui conti pubblici il Tesoro starebbe studiando una misura che prevede di detrarre i crediti del Superbonus in dieci anni, anziché in quattro. Quello pensato dal ministro sarebbe un provvedimento win-win, visto che non aiuterebbe solo a ridurre l'impatto sui conti ma sarebbe molto utile anche a cittadini e imprese che non sono riusciti a cedere i crediti entro il 4 aprile, rischiando così di non avere la capacità fiscale per detrarre le somme investite nei lavori.

Tornando agli effetti di questa misura sui conti pubblici, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha spiegato che questo intervento manterrebbe il debito italiano abbondantemente sotto il 140%. Tuttavia, questa non sarebbe l'unica diretta conseguenza di una misura del genere. "L’estensione dei tempi di utilizzo dell’incentivo - ha sottolineato l'Upb - implicherebbe un aumento dell’impatto annuo nel periodo residuo 2028-2033". Un intervento di questo tipo, insomma, potrebbe non essere in linea con l’aggiustamento dei conti in sette anni che l’esecutivo ha proposto all'Unione europea. Un piano che prevedeva un'accelerazione della discesa del debito dal 2028 al 2031. 

 

 

 

Che il Superbonus lascerà degli strascichi ancora a lungo, comunque, lo sostiene anche l'Upb: "Lascerà una pesante eredità sul futuro". Di qui l'auspicio di un ripensamento dei bonus in generale. Intanto, in commissione Finanze del Senato si starebbe pensando a un emendamento che coinvolga i Comuni, su base volontaria, nei controlli ai cantieri del Superbonus. L'obiettivo sarebbe garantire agli enti territoriali un ritorno economico del 30% delle eventuali risorse recuperate.

 

 

 

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