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Cibo a domicilio, buchi miliardari: ecco perché i colossi stanno crollando

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Strano, ma vero: i colossi del cibo a domicilio navigano in pessime acque. Già, il business del "food delivery" non è affatto redditizio così come si poteva immaginare: comodo, stra-usato e con sempre più player a riempire il mercato, non ha un ritorno sostenibile. Come spiega il Financial Times, da quando i colossi del settore si sono quotati in Borsa (si parla di DoorDash, JustEat, Delivery Hero (ossia Glovo) e Deliveroo - hanno accumulato perdite operative spaventose, pari a 20,3 miliardi di dollari.

Ovviamente, anche l'andamento dei titoli sui mercati risente di simili voragini in bilancio. Negli anni della pandemia le azioni delle società in questione avevano toccato i loro massimi storici, mentre ora continuano a colare a picco, con le cedole lontanissime dai massimi toccati anni fa. 

Ed in questo contesto, aggiunge sempre il Financial Times, gli investitori non sono più intenzionati a sostenere il settore, o almeno a sostenerlo senza garanzie. "La volontà degli investitori di finanziare le perdite è cambiata", spiega Jo Barnet-Lamp, analista di Ubs citato dal FT. E ancora, aggiunge che "ora vogliono che questo business si dimostri sostenibile e in crescita".

Insomma, difficile immaginarlo, ma il settore è clamorosamente sotto pressione. Le ragioni sono in primis la concorrenza sempre più serrata anche dal punto di vista dei prezzi, con i colossi del delivery costretti a tagliare le commissioni per imporsi sui competitor; poi la crescente vigilanza dei Paesi sulle condizioni contrattuali e di lavoro dei rider, senza scordare le indagini sugli algoritmi che scandiscono la loro attività.

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