Pensioni, fino a 7.000 euro in più per chi resta a lavoro

di Ignazio Stagnomartedì 12 agosto 2025
Pensioni, fino a 7.000 euro in più per chi resta a lavoro

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Un surplus (pesante) in busta paga per chi decide di restare a lavoro. Da settembre entra in campo il “bonus Giorgetti”, il premio esentasse con accredito sullo stipendio per tutti coloro che, seppur in età da pensione, decidono di non mollare la propria occupazione. La novità non è da poco. Infatti questa nuova versione dell’incentivo è completamente ripulita dal peso del Fisco. Un elemento che rende più appetibile il bonus rispetto alla versione precedente del 2024 che invece era assoggettato all’Irpef, l’imposta sui redditi.

E la platea dei potenziali beneficiari è abbastanza vasta. Stiamo parlando di almeno 7.000 lavoratori per l’anno in corso. I requisiti per poter incassare il tesoretto sono semplici: è necessario avere le carte in regola per la pensione anticipata flessibile che prevede un’uscita a 62 anni d’età e 41 di contributi. Ma il “bonus Giorgetti” può essere erogato anche a chi ha tutti i requisiti per la pensione ordinaria, ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. In tutti questi casi è possibile presentare la domanda all’Inps. La misura voluta dal titolare del dicastero dell’Economia di fatto rispolvera quella varata nel 2004 dall’allora ministro del Lavoro, Roberto Maroni. Accettando di restare a lavoro, il pensionato “mancato” potrà avere direttamente sullo stipendio i contributi previdenziali che vengono versati dal lavoratore. Questo però non accresce il montante contributivo per la pensione di domani ma il meccanismo si basa su un principio molto basilare: più soldi nell’immediato e qualcosina in meno domani.

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Per intenderci, e qui il discorso si fa molto interessante in termini di cifre, l’aliquota di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (Ivs) corrisponde al 9,19 per cento del reddito imponibile. E dunque, rinunciando momentaneamente all’uscita dal mondo del lavoro, ecco che quei quattrini planano direttamente in busta paga come un extra a tutti gli effetti. Il tutto esentasse. Niente Irpef, nessuna addizionale con una crescita del proprio stipendio sul valore netto fino a 6.900 euro all’anno. A settembre si parte con il primo accredito per i dipendenti del settore privato.

Per i dipendenti del settore pubblico invece sarà necessario attendere il mese di novembre. Il tutto tenendo conto anche delle delle “finestre mobili” per l’approdo alla pensione. Per i dipendenti privati infatti è di 7 mesi, per quelli del settore pubblico è di 9 mesi. E questo non è un dettaglio da sottovalutare. Infatti il bonus parte dal primo mese utile in cui il singolo lavoratore avrebbe potuto uscire dal lavoro ma ha invece scelto di rifiutare la pensione. Bisogna poi fare attenzione alla fase procedurale. Non è un “extra” automatico, si tratta di una cifra erogata solo a seguito di una richiesta formale presentata all’Istituto di previdenza sociale.

Va anche ricordato che l’incentivo si chiude (e dunque viene revocato) nel momento in cui viene conseguita una pensione diretta a eccezione dell’assegno di invalidità. Non cambia l’importo della parte di pensione calcolata con il metodo retributivo ma l’esonero, come aveva spiegato l’Inps qualche tempo fa, «produce effetti sul montante contributivo individuale che viene determinato applicando alla base imponibile, per i periodi interessati dall’incentivo, l’aliquota di computo nella percentuale prevista a carico del datore di lavoro». E il mese di settembre porterà qualche euro in più anche nelle tasche di chi in pensione c’è già. Infatti per tutti coloro che hanno presentato il modello 730 entro il 30 giugno 2025, nel prossimo rateo potranno vedersi accreditato il rimborso. Inoltre potrebbero esserci aggiustamenti anche sui crediti Irpef. Questo tipo di ristoro riguarda solo i pensionati che non hanno altri redditi. Se il rimborso però supera la quota dei 4.000 euro potrebbe scattare un lieve ritardo con un controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Qui di seguito il calendario completo dei pagamenti allo sportello di settembre per ordine di iniziale del cognome: A - B: lunedì 1 settembre; C - D: martedì 2 settembre; E K: mercoledì 3 settembre; L O: giovedì 4 settembre; P - R: venerdì 5 settembre; S - Z: sabato 6 settembre (solo mattina).