In Italia la burocrazia continua a rappresentare un ostacolo strutturale per le start-up e le PMI innovative, erodendo tempo, margini e opportunità di crescita. È quanto emerge da “Open 4 Business”, lo studio realizzato da Future Proof Society (FPS), che fotografa con dati puntuali l’impatto di norme, adempimenti e interazioni con la Pubblica Amministrazione sulla vita delle imprese.
Tempo e margini sotto pressione
Secondo l’indagine, un imprenditore spende in media 7,3 ore a settimana in attività burocratiche: quasi un giorno lavorativo ogni cinque. L’aspetto più oneroso resta la gestione fiscale, indicata dal 58,8% degli intervistati come il principale “mangia-tempo”, seguita dalla contrattualistica (43,8%) e dall’accesso a incentivi e bandi (35%).
Oltre il 62,5% segnala che la PA richiede ripetutamente dati già in suo possesso, una duplicazione che si traduce in costi occulti e inefficienze quotidiane.
Costi diretti rilevanti
La burocrazia pesa anche sul bilancio: un terzo delle imprese spende tra 10.000 e 30.000 euro l’anno, mentre il 30% supera i 30.000 euro. Un onere che non riguarda solo le realtà strutturate, ma anche molte micro-imprese.
Opportunità perse e crescita bloccata
L’impatto sulla crescita è valutato 8,2 su 10 in media. Non sorprende, quindi, che l’81,2% delle aziende abbia rinunciato ad almeno un’opportunità di sviluppo – bandi, agevolazioni o l’ingresso in nuovi mercati – scoraggiata dalla complessità delle pratiche richieste.
Norme poco chiare, Italia percepita più burocratica
La chiarezza normativa e degli adempimenti raccoglie un giudizio insufficiente: 4,6/10 e 4,9/10 rispettivamente. A livello comparativo, circa il 70% degli imprenditori percepisce l’Italia come più o molto più burocratica rispetto ai partner europei, con un evidente svantaggio competitivo.
Un freno sistemico
Lo studio di FPS mette in luce come la burocrazia non sia solo un ostacolo amministrativo, ma un fattore che incide direttamente sul core business e sulla capacità di innovazione delle imprese. Il quadro delineato chiama in causa la necessità di interventi mirati: digitalizzazione dei processi, semplificazione normativa e riduzione delle richieste ridondanti sono alcune delle soluzioni indicate come indispensabili per liberare risorse e tempo prezioso per lo sviluppo.