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Tirrenia fa gola solo a Mediterranea Holding

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Il commissario D'Andrea chiarisce le prospettive della compagnia, di Siremar e dei suoi 2000 dipendenti

Roberto Amaglio
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Tirrenia continua a navigare in mezzo alla tempesta, così come non è ancora chiara la rotta futura che la compagnia di navigazione pubblica (commissariata lo scorso 9 agosto) potrà intraprendere. Dopo le tante voci di presunti acquirenti circolate nelle ultime settimane, a chiarire meglio quali siano le prossime scadenze dell'azienda è stato ieri il commissario straordinario per Tirrenia Giancarlo D'Andrea. Per quanto D'Andrea si sia trincerato dietro la formula di circostanza "Stiamo lavorando come la situazione richiede" per eludere le domande dei giornalisti, al margine della sua audizione informale in commissione Trasporti della Camera qualche indiscrezione sul caso Tirrenia è emerso. Vendita – D'Andrea avrebbe ammesso di aver ricevuto due lettere d'interessamento da Mediterranea Holding (la società nel cui azionariato c'è anche la Regione Sicilia), a cui avrebbe risposto assicurando l'assenza di qualsiasi preclusione futura verso l'azienda che si era vista rifiutare la propria proposta di acquisto di Tirrenia (Siremar compresa) prima della procedura commissariale. Rispetto a quei mesi, c'è da sottolineare come le due modalità di cessione sono diverse: prima si è cercato di vendere due società ora si proverà a cedere due complessi aziendali. Il che autorizza a ipotizzare che i due vettori verranno ceduti liberi dai debiti accumulati Piano industriale – Nonostante la pesante situazioni di crisi dei due vettori industriali, D'Andrea ha voluto rassicurare anche i lavoratori, garantendo la continuità territoriale per quanto riguarda il mantenimento delle tratte attualmente in esercizio (anche se in questo senso dipenderà molto dal Governo e dall'Unione Europea). In gioco ci sono i 1.369 dipendenti di personale navigante e 269 amministrativi di Tirrenia e i  482 dipendenti di Siremar. Il lavoro sarà però lungo, costringendo il commissario D'Andrea a gestire Tirrenia fino alla prossima primavera, utilizzando quindi tutti i 360 giorni di mandato (a partire dallo scorso 5 agosto) che la legge Marzano gli concede. No allo spezzatino – Intanto sulle modalità di vendita si è espresso anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale ha voluto chiarire la propria posizione dopo l'emendamento sulla questione approvato dal Senato. "La norma generale prevede la vendita dell'intero compendio. Con questo emendamento si introduce una possibilità in più (la vendita separata di Tirrenia dalla Siremar) che nulla ha a che fare con la cessione delle singole rotte e cioè con il famigerato rischio spezzatino".

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