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Giudici, tagliare le ferie è solo un buon inizio

Maurizio Belpietro
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Devo dare atto al presidente del Consiglio di avere una straordinaria abilità nell'intercettare il sentimento comune. Non so se il suo modo di assecondare l'opinione pubblica sia frutto di calcolo o faccia parte di una dote naturale. Sta di fatto che appena è in difficoltà, Renzi sa sempre cosa fare e trova il modo di farlo, sposando una causa che lo fa risalire nei sondaggi. Provate a pensarci: dopo i primi mesi, quando il suo governo annaspava tra una inconcludente riforma elettorale (oggi nessuno sa più che fine abbia fatto l'Italicum, che da decisione assolutamente indispensabile è divenuto una decisione assolutamente procrastinabile) e una pasticciata trasformazione del Senato, il premier ha premuto l'acceleratore dell'abolizione delle Province. In men che non si dica la più detestata istituzione è stata spazzata via dalla legge Delrio, dal nome del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Per l'esecutivo si è trattato di una medaglietta appuntata sul petto o se si vuole di una bandierina che si è aggiunta all'opera di rottamazione della Casta. Non importa che a conti fatti i risparmi siano ridotti a poca cosa e la struttura burocratica delle Province abbia solo cambiato nome (Il Secolo XIX ha calcolato che a Genova se va bene si eviterà di spendere un milione di euro l'anno, ma anche questo molto probabilmente sarà mangiato dai rimborsi spese dei nuovi consiglieri). Ciò che conta è aver distratto l'attenzione dagli insuccessi, concentrandola sul risultato positivo della cancellazione delle Province. (...) Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 10 settembre 2014

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