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Clandestini a casa nostra

Maurizio Belpietro
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Cosa succederebbe a uno straniero che, senza documento d' identità, entrasse in Gran Bretagna? Risposta facile: una volta beccato dalla polizia verrebbe portato di fronte ad un giudice, sottoposto ad un processo e, a seconda della valutazione della Corte, potrebbe essere condannato a una sanzione pecuniaria o a una condanna a sei mesi di carcere e più. E fin qui il civilissimo e democraticissimo regno di Elisabetta, dove se un clandestino non riuscisse ad essere espulso a causa dell' impossibilità di verificarne la nazionalità, rischierebbe di rimanere per mesi o anni in carcere. Situazione non molto diversa in Francia, dove per soggiorno illegale si rischia la reclusione fino ad un anno, mentre in Germania - fino a poco tempo fa, cioè prima che Angela Merkel spalancasse le porte del Paese ai profughi siriani per lavarsi un po' la coscienza dopo aver maltrattato i greci - per l' ingresso senza documenti si rischiavano tre anni, mentre i cosiddetti clandestini, ovvero chiunque non possa essere definito un richiedente asilo, verrebbe «rinchiuso» in un centro di accoglienza fino ad un anno e mezzo. Insomma, in nessuno dei grandi Paesi europei un immigrato sarebbe libero di scorazzare da Sud a Nord, fatta eccezione appunto per coloro che godano di un trattamento da rifugiato. Continua a leggere l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola o clicca qui

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