Avevo visto giusto su Gianfranco, Regeni e il sesso
Due chiacchiere domenicali ispirate dalle notizie di giornata. Si parla di nuovo di Regeni, delle sue paure quando era in Egitto a studiare le problematiche sindacali di questo tribolato Paese. Della vicenda di Giulio non si sa nulla di preciso. Non si capisce perché il neo dottore si sia recato in riva al Nilo nel momento peggiore. Erano appena finite le primavere arabe, peggiori degli inverni, ma lui accettò di trasferirsi al Cairo per studiare le questioni riguardanti i rapporti tra lavoratori e aziende. A quale scopo? Non si sa. È un fatto che l'Egitto, dopo essersi consegnato ai Fratelli Musulmani, cugini dei terroristi, si sia affidato a un dittatore militare per ripristinare un minimo di legalità. Regeni, spinto da qualcuno si recò ugualmente in zona piramidi, ignaro dei pericoli che ciò comportava. Gli studi lo portarono vicino al fuoco e si bruciò. Egli si occupò probabilmente di faccende che era meglio trascurare e fu scambiato per un rompicoglioni. Leggi l'editoriale di Vittorio Feltri su Libero in edicola domenica 5 novembre o acquista una copia digitale del quotidiano