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Petraeus, le amanti sono due:inguaiato dalla gelosia tra le donne

La nuova (presunta) amica del generale è una funzionaria del Dipartimento di Stato. Amica di famiglia, suscitava l'invidia della scrittrice Paula Broadwell

Roberto Procaccini
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A mettere nei guai David Petraeus, il generale dell'esercito statunitense costretto lo scorso 9 novembre alle dimissioni da capo della Cia, non sarebbe stata una semplice relazione extraconiugale, ma un menage a trois. La scappatella tra Petraeus e Paula Broadwell, l'avvenente scrittrice divenuta amante del generale mentre lavorava alla sua biografia, è ormai nota. Quello che le fonti giornalistiche statunitensi raccontano è che c'è una terza donna: Jill Kelley, conoscente intima dell'ex numero uno della Cia (non è noto se anche amante). La donna arebbe stata vittima della gelosia della Broadwell e l'avrebbe denunciata, dando via alle indagini interne concluse con le dimissioni del 9 novembre del generale. La biografa e l'amica - Jill Kelley, 37 anni, è una funzionaria del Dipartimento di Stato distaccata al comando delle operazioni speciali a Tampa (Florida). E', insieme al marito, cara amica di Petraeus e consorte. L'intimità tra le due famiglie, però, suscitava la gelosia della Broadwell (che, stando a fonti anonime nell'esercito statunitense, aveva assunto il ruolo di amante "ufficiale" del generale), la quale vedeva in Kelley una potenziale rivale in amore. Dopo aver ricevuto diverse mail dal tono minaccioso e offensivo, la funzionaria del Dipartimento di Stato ha denunciato la scrittrice all'Fbi. Secondo il New York Times, le indagini si sarebbero concluse in estate con la certificazione della relazione extraconiugale di Petraeus. Se dell'inchiesta (e dei suoi esiti) fossero a conososcenza anche il numero uno della polizia federale, Robert Mueller, e il segretario alla Giustizia, Eric Holder, non è noto. Dubbi - Come, da quanto, con quali scopi: gli interrogativi sono ancora numerosi e negli States le tesi cospirazioniste aumentano. Così come ancora non è chiaro l'intreccio della vicenda con la questione Bengasi, ovvero la gestione da parte della Cia dei tumulti dello scorso 11 settembre terminati con l'assalto dell'ambasciata Usa e la morte dell'ambasciatore Chris Stevens e altri tre uomini. A breve ci saranno le audizioni al Congresso di Mike Morrell, oggi capo ad interim della Cia, e David Petraeus, responsabile dei servizi segreti ai tempi degli incidenti nella capitale libica.

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