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Sydney, terrore in un bar: presi gli ostaggi: issata la bandiera islamica

Lucia Esposito
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Terrore in Australia, alla luce dell'impegno del Paese nella lotta contro l'Islam. Un uomo, intorno alle 9.45 della mattinata australiana (le 23.45 italiane di ieri sera) ha preso in ostaggio ventuno persone in un bar cioccolateria in pieno centro a Sydney. Gli ostaggi sono stati costretti ad alzare le mani e ad appoggiarsi alle vetrine. A una finestra è stata issata una bandiera nera con una scritta bianca in arabo, "Non c'è altro dio al di fuori di Dio, Muhammad è il suo messaggero". Intorno alle 15 del pomeriggio (ora australiana), cinque ostaggi (tra cui il barista) sono riusciti a scappare dal locale e liberarsi, ma sedici sono ancora all'interno del bar, mentre gli ostaggi hanno chiamato i media, riferendo che il terrorista, un rifugiato iraniano, ha piazzato quattro bombe: due all'interno del locale, e due all'esterno. Dopo 17 ore di assedio è scattato il blitz per liberare un imprecisato numero di ostaggi detenuti da lunedì mattina. Testimoni sul posto parlano di esplosioni, colpi d'arma da fuoco e di almeno quattro feriti, per due dei quali sarebbe in corso la rianimazione sul posto. Le richieste del terrorista - La televisione locale 7News, la cui sede è a pochi metri dalla cioccolateria, ha pubblicato il fotogramma del terrorista all'interno del locale: l'uomo avrebbe parlato al telefono con un conduttore radiofonico locale, ma quest'ultimo si è rifiutato di mandarlo in onda in diretta. Il terrorista chiederebbe di incontrare il premier australiano Tony Abbott, e vuole che gli venga consegnata la bandiera dell'esercito islamico: il premier ha convocato il comitato per la sicurezza nazionale, chiarendo poi in conferenza stampa che "l'atto ha una motivazione politica".   Middle-aged man wearing black bandana seen directing hostages in #martinplace siege situation. http://t.co/f8dSKip6Ex pic.twitter.com/LjsLGtr0Pa— 7 News Sydney (@7NewsSydney) 15 Dicembre 2014 Gli ultimi sviluppi - In questo momento la cioccolateria è circondata dalle forze dell'ordine: sono state inizialmente chiuse anche la Banca Centrale e l'Opera House (dove c'era stato un altro allarme per un sospetto pacco bomba), mentre diversi aerei sono stati deviati dalla metropoli australiana. In seguito Andrew Scipione, capo della polizia del New South Wales, ha smentito l'esistenza di altre situazioni di "incidente" in corso". Sulla bandiera nera, Scipione ha ribadito: "L'abbiamo vista, stiamo cercando di capire che cosa rappresenti, ma al momento non intendo speculare".

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