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Obama e il caso Corea del Nord: "Risponderemo all'attacco informatico contro la Sony"

michele deroma
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Durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente statunitense Barack Obama ha toccato diversi argomenti: principalmente, Obama ha tuttavia parlato dell'attacco informatico portato avanti (secondo quanto ha affermato l'Fbi) dalla Corea del Nord, nei confronti della Sony, colpevole di aver distribuito il film "The Interview", che racconta di un piano della Cia per assassinare proprio il leader di Pyongyang, Kim Jong Un. "Risponderemo in modo proporzionale, nei tempi e modi che stabiliremo", ha annunciato Obama, che ha aggiunto: "Penseremo ad una nuova legge per il web, per garantire maggiore sicurezza: non c'è comunque nessuna indicazione che la Corea del Nord abbia lavorato con qualcuno, nel cyber-attacco alla Sony". Le accuse alla Sony - Obama ha accusato la Sony di aver ritirato il film: "Non possiamo vivere in una società in cui una qualche dittatura, da qualche parte, può iniziare a imporci una censura". Intervistato dalla Cnn, il presidente della Sony Michael Lyndon, ha dichiarato che la sua compagnia avrebbe deciso di non distribuire la pellicola per Natale, dato che "la maggior parte dei cinema ha scelto di non proiettarlo. Senza cinema non avevamo altra scelta", ha ribadito Lyndon. Cuba - Nella conferenza stampa, in cui Obama ha accettato domande solo da giornaliste donne, il presidente statunitense è tornato a parlare della questione Cuba: "Non mi aspetto cambiamenti nel corso di una notte: Cuba reprime ancora la popolazione, e comprendo le preoccupazioni degli attivisti per i diritti umani. Ma questa è un'opportunità per cambiare. E io un giorno andrò là...". Obama ha fatto anche alcune considerazioni sul proprio mandato: "Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto: in sei anni, siamo passati dalla crisi ad una rinascita reale".

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