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Sfidano il divieto di guida, due donne arrestate per terrorismo

Eliana Giusto
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Due donne saudite sono state arrestate un mese fa per aver sfidato il divieto di guida e oggi, venerdì 26 dicembre, sono state deferite alla Corte criminale specializzata di Riyad, istituita per processi per terrorismo ma utilizzata anche per dissidenti pacifici e attivisti. Si tratta di Loujain al-Hathloul, di 25 anni, e Maysa al-Amoudi, di 33. Gli avvocati difensori delle due donne hanno subito presentato ricorso contro la decisione del giudice di trasferire il loro caso presso la Corte criminale specializzata di Riyad. Secondo gli attivisti, è la prima volta che delle donne al volante vengono deferite alla Corte criminale specializzata di Riyad e si tratta della detenzione più lunga di donne alla guida nella storia dell'Arabia Saudita. Il caso - E' la seconda volta che Loujain al-Hathloul e Maysa al-Amoudi compaiono davanti al giudice nella regione al-Ahsa da quando sono agli arresti dopo avere guidato dagli Emirati Arabi Uniti in Arabia Saudita. La prima è stata fermata dalle guardie di frontiera il 30 novembre quando ha provato ad attraversare il confine con una patente degli Emirati, e il passaporto le è stato sequestrato 24 ore dopo. La seconda invece, una giornalista che vive negli Emirati Arabi Uniti, è stata fermata mentre andava a consegnare cibo e una coperta ad al-Hathloul al confine. Gli attivisti riferiscono che l'arresto formale di entrambe risale al 1° dicembre.  Il divieto - Da anni le autorità saudite provano a bloccare i tentativi delle donne di guidare. Nonostante non ci sia alcuna legge che vieta alle donne di guidare nel Paese, le autorità non rilasciano loro la patente e i religiosi ultraconservatori hanno emesso degli editti contro la guida delle donne. Divieti del genere non esistono in nessun altro Paese del mondo, neanche in altri Paesi conservatori del Golfo.

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