Grecia verso la bancarotta. L'Europa prepara un piano per non farla uscire dall'euro
Alexis Tsipras non intende cedere sui tagli ai salari e alle pensioni, nè intende mettere mano a una riforma del mercato del lavoro che l'Europa gli chiede per evitare la bancarotta. La conseguenza è che l'atteso Eurogruppo del 24 aprile a Riga, durante il quale si deve decidere se sborsare i tanto attesi aiuti alla Grecia, sembra destinato al fallimento. "Abbiamo alternative anche senza accordo", ha provato a tranquillizzare il ministro della ricostruzione Panagiotis Lafazanis, senza sortire però l'effetto desiderato. Anzi. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Shaeuble ha accusato il governo di Syriza di aver "distrutto" i progressi realizzati negli ultimi anni, liquidando la situazione: "E' una tragedia". Il piano B - Una tragedia che potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sugli altri Paesi della zona euro. Ecco allora l'ipotesi di un piano, rivelato da alcune fonti di Bruxelles al Messaggero, che prevede un default della Grecia senza però farla uscire dall'euro. In pratica le finanze greche verrebbero congelate in attesa di un nuovo programma di riforme. Ma tutto dipende da quanto tempo riuscirà a reggere, scrive David Carretta. Nessuno ha un'idea precisa di quali sia il fabbisogno di liquidità. All'inizio di maggio, Atene deve rimborsare quasi un miliardo di euro al Fondo Monetario e 20 milioni alla Bce. Ma in caso di default, i governi europei potrebbero chiedere a Tsipras di "chiudere per qualche giorno le banche, imporre controlli sui capitali e limiti ai ritiri di contante", dice la fonte dell'Eurogruppo. Nel frattempo, il governo greco dovrebbe chiedere "un programma per stabilizzare l' economia". In altre parole, un nuovo piano di salvataggio con misure di austerità e riforme in cambio degli aiuti. L'alternativa, secondo la fonte, è la "scomparsa del sistema bancario", che con ogni probabilità porterebbe alla Grexit: "Se non si introdurranno controlli, le banche finiranno i soldi in due ore". Gli aiuti da Russia e Usa - L'alternativa su cui conta Atene è il pagamento anticipato per la costruzione del gasdotto Turkish Stream che si accingerebbe a fare Mosca. Ma non solo. Come anticipato dall'agenzia Bloomberg, il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis incontrerà il presidente Usa Barack Obama il prossimo 16 aprile e, nell'ambito della “settimana del Fondo Monetario Internazionale” a Washington vedrà anche il segretario al Tesoro americano Jack Lew e il numero uno della Bce Mario Draghi che proprio ieri ha detto di non voler "contemplare" il default, pur avvertendo che il proseguimento del programma di liquidità di emergenza Ela per le banche greche è "interamente nelle mani del governo" di Atene. Perse le speranze su aprile, si prova a guardare oltre e cercare un'intesa fino al prossimo Eurogruppo dell'11 maggio. Un giorno prima della rata da 750 milioni di euro che la Atene deve rimborsare al Fmi e che ha più volte minacciato di non riuscire ad onorare.