Morte Giovanni Lo Porto, Barack Obama: "Chiedo scusa all'Italia e alle famiglie, ucciso per colpa mia"
"Giovanni è morto per colpa mia, chiedo scusa all'Italia". Il presidente Usa Barack Obama si assume la "piena responsabilità" per la morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ostaggio di Al Qaeda, rimasto ucciso insieme a un altro ostaggio americano in un raid americano in Afghanistan, nel gennaio scorso. Il presidente ha espresso "profondo cordoglio" alle famiglie di Lo Porto e Warren Weinstein, e ha annunciato di aver parlato con il premier italiano Matteo Renzi. Obama ha assicurato che gli Usa faranno "tutto il possibile per non ripetere questi errori". "La differenza tra noi e i terroristi" - Le famiglie delle due vittime, spiega Obama, "meritavano di conoscere la verità". "Alcune operazioni di anti-terrorismo devono rimanere segrete ma gli Stati Uniti sono una democrazia e quindi è giusto" riferire quanto è successo. "L'operazione - ha aggiunto - è stata coerente con le linee guida anti-terrorismo", "non appena si saranno capite le cause della morte" e si avranno maggiori informazioni "avremo un'idea più chiara", ha assicurato il capo della Casa Bianca. "Si fanno degli errori, a volte mortali, ma quello che ci distingue è la nostra volontà di imparare dai nostri errori", ha affermato il presidente americano. "Come comandante in capo io mi assumo la piena responsabilità delle operazioni anti-terrorismo". I raid sui compound - "Sulla base di informazioni di intelligence che avevamo ottenuto allora, comprese centinaia di ore di intercettazioni, avevamo raggiunto la convinzione che si trattasse di un compound di Al Qaeda, che non vi fossero civili e che catturare i terroristi fosse impossibile". Quindi si è deciso di condurre il raid, non immaginando quindi che vi si trovassero tenuti prigionieri i due ostaggi, ha spiegato ancora Obama sottolineando che "nell'operazione abbiamo eliminato pericolosi membri di al Qaeda". Nella dichiarazione diffusa poco prima del discorso di Obama, la Casa Bianca ha reso noto che Ahmed Farouw, un americano diventato un leader di Al Qaeda, è stato ucciso nello stesso raid in cui sono stati uccisi Lo Porto e Weinstein. Mentre Adam Gadahn, un americano che per un periodo è stato il portavoce di Al Qaeda, è rimasto ucciso in un altro raid condotto sempre a gennaio nella stessa zona. Ferrero: "Toglietegli il Nobel" - "Obama ha chiesto scusa? Grazie... cosa devo dire?": è questa la secca risposta del fratello di Giovanni Lo Porto. Affacciandosi per pochi minuti alla porta per invitare i giornalisti a lasciare l'androne di casa, l'uomo non ha aggiunto altro: "Non vogliamo fiori", si è limitato a dire. E la moglie, accanto a lui, ha solo sussurrato: "La Farnesina si è comportata bene, ha lavorato sempre benissimo". Polemico invece Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: "Le scuse di Obama sono ridicole: le persone uccise, civili e cooperanti come Lo Porto, non sono danni collaterali della guerra, ma l'effetto diretto delle politiche che alimentano i conflitti e il terrorismo. Almeno Obama avesse il buon gusto di restituire il premio Nobel per la Pace che gli è stato dato, sbagliando, sulla fiducia".