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Isis, Obama gela Hollande: "Intervento di terra in Siria sarebbe un errore"

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Giulio Bucchi
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La Francia è in guerra con l'Isis, ma da Barack Obama arriva una brusca frenata: "Inviare truppe di terra in Siria sarebbe un errore". Al termine del G20 di Antalya il presidente americano ha spiegato: "Ci sarà una intensificazione della strategia che stiamo portando avanti perché è la strategia che alla fine funziona". "Ma c'è bisogno di tempo - ha precisato -. Non è solo il mio punto di vista ma è anche quello dei miei più stretti consiglieri militari e civili che (truppe di terra) sarebbero un errore". "Possiamo riprendere il territorio e, finché manteniamo le truppe, possiamo mantenerlo, ma ciò non risolverà il problema sottostante di eliminare le dinamiche che producono questo tipo di gruppi violenti ed estremisti". L'obiettivo di Washington, evidente, è quello di evitare un nuovo "Vietnam", o per usare un paragone più calzante un altro Afghanistan. È altrettanto evidente, però, che i raid dei caccia non basteranno per indebolire significativamente il Califfato. Anche dopo la "dichiarazione di guerra" di Parigi, insomma, la comunità internazionale è concorde sulla necessità di una reazione. Quale sia, però, è la vera domanda che rischia di restare senza una risposta soddisfacente.

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