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Guerre stellari tra Stati Uniti e Russia: la nuova arma è il killer di satelliti

Eliana Giusto
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Una delle armi che Stati Uniti e Russia stanno sviluppando per tenersi a bada a vicenda è il cacciatore di satelliti. Riporta il Corriere della Sera che la nuova sfida fra potenze mondiali si combatte nello spazio. Oggi volano sulla Terra oltre 1.300 satelliti battenti bandiere di Usa, Russia, Cina, India, Israele e di una lunga lista di Stati, fra cui l'Italia (che ne ha cinque). I satelliti trasmettono dati, favoriscono le comunicazioni, rendono la vita più facile. Ma alcuni fra loro fungono da sentinelle: spiano, sorvegliano rotte, mari, deserti. E sono strumenti importanti anche nella lotta ai terroristi (vedi Osama Bin Laden) anche se possono essere facilmente danneggiati: basta un raggio laser, una pioggia di detriti, una collisione. Pechino ha lanciato nel 2013 il Dong Neng, definito dagli specialisti un intercettore di satelliti. Una versione migliore di BX 1, posizionato nel 2008 dalla stazione orbitale internazionale. In teoria doveva avere compiti di osservazione, ma gli Usa non ci hanno mai creduto. Addirittura, ma le notizie non sono state confermate, pare che il Pentagono abbia avuto difficoltà nel seguire le mosse militari di Putin in Siria perché i russi avevano creato uno schermo.

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