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I conti in Svizzera, gli affari loschi: ombre sul presidente Erdogan

Eliana Giusto
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Fondi neri, affari sporchi, conti in Svizzera: il presidente turco Tayyp Erdogan è travolto dalle polemiche dopo l'accusa di Vladimir Putin secondo il quale ha affari grazie al petrolio dell'Isis. Riporta La Stampa che il presidente turco ha cominciato nel 1994 con la costruzione di infrastrutture, soprattutto metropolitane e strade ma contestualmente avrebbe anche cominciato a concedere appalti in cambio di ricompense finite su conti corrente all'estero. Durante lo scandalo WikiLeaks, nel 2010, ne spuntarono 8 in Svizzera, attivi già dal 2004. Allora Erdogan smentì dicendo che quei soldi erano regali per il matrimonio del suo terzogenito Bilal e delle donazioni di un imprenditore turco. Un altro settore in cui Erdogan ha fatto affari è quello sanitario: dal 2003 in Turchia, infatti, sono state costruite oltre mezzo milione di case e 100 ospedali. Un giro di affari miliardario. Ma il cosiddetto "sistema Erdogan", secondo i suoi nemici, è complesso, formato da decine di prestanome e società all'estero a lui riconducibili.

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