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Airbus disintegrato, Le Monde

"Velocità non adeguata"

Silvia Tironi
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L'Airbus dell'Air France precipitato nell'oceano Atlantico lungo latratta Rio de Janeiro-Parigi lunedì scorso potrebbe essersi disintegrato a causa della velocità "errata". È quanto sostiene il quotidiano francese Le Monde sul suo sito Internet, citando "fonti vicine all'inchiesta". Nelle ultime ore si sono accavallate le fughe dinotizie da "fonti vicine all'inchiesta" che si svolge in Francia.L'eccessiva perdita di velocità e il susseguirsi di eventi catastroficipotrebbero essere all'origine della disintegrazione dell'apparecchio. I resti, dispersi su più di 300 chilometri ne sarebbero la prova.Una tale disintegrazione - si fa osservare - sopraggiunge di solito incaso di violento fenomeno atmosferico o di attentato terroristico.Un'ulteriore testimonianza in questo senso verrebbe dall'ultimomessaggio emesso dall'aereo, che ha segnalato lo stato di «cabina invelocità verticale» che indica un'improvvisa decompressione, causa oconseguenza di una disintegrazione avvenuta in volo. Altri messaggierano stati inviati dall'Airbus nei minuti precedenti, segnalando lapresenza di gravi disfunzionamenti ai comandi elettrici che avrebberodeteriorato i sistemi di controllo della stabilità dell'apparecchio. Ma c'è anche chi sostiene che la velocità sia stata "erronea",nel senso di troppo ridotta. Ma le autorità per l'aviazione brasiliane ritengono assai improbabile l'ipotesi che sia stata un'esplosione a bordo la causa che ha fatto precipitare l'airbus Air France nell'Oceano Atlantico lungo latratta Rio de Janeiro-Parigi lo scorso lunedì. Lo ha detto il ministro della Difesabrasiliano, Nelson Jobim. «La lunga macchia di kerosene trovata in marenella stessa zona dei detriti dimostra che è improbabile che a bordodell'aereo ci sia stato un incendio o una esplosione, ma questa è soloun'ipotesi», ha spiegato il ministro. Ieri invece alcuni esperti di Air France avevano sostenuto li'potesi dell'esplosione in volo. Trovati altri rottami -  È statotrovato un pezzo di carlinga, o ala, di sette metri che dovrebbe appartenereall'Airbus 330 dell'Air France scomparso lunedì. A diffondere la notizia sonostate le autorità brasiliane che stanno proseguendo le ricerche in un'area di177 mila miglia quadrate circa 650 chilometri a nordest dell'isola Fernando deNoronha. Per ora oltre al rottame metallico e ad alcune chiazze di carburantenon è stato avvistato altro, niente sopravissuti. Intanto Air France ha anchefornito un elenco più completo dei passeggeri: le 228 persone a bordodell'Airbus rappresentavano 32 nazionalità diverse: 72 i francesi, 59 ibrasiliani, 26 i tedeschi, 10 gli italiani. Per il recupero dei quali le speranze sono veramente ridotte ai minimi termini: i corpi delle vittime possanoinfatti essere scomparsi perché mangiati da pesci. Il ministro Jobim non haescluso che nelle acque calde dell'oceano dove è precipitato l'aereo cipossano essere squali. Il ministro ha anche ricordato che i corpi umaninon dilaniati e con il «ventre integro» quando affondano ritornano insuperficie «tra 48 ore e sei giorni dopo» il disastro «per effetto deigas prodotti dagli organi interni» in decomposizione. Quelli con «ilventre perforato invece non riemergono». Un lampo nella notte - Un pilota del volo Lima-Madrid di Air Comet, che lunedì si trovava atransitare proprio nell'area in cui è scomparso l'Airbus francese, haraccontato di avere notato un «lampo di luce bianca» alle 3.15 oraitaliana del 1 giugno nel cielo sopra Cayenne, in Guyana francese, inprossimità di una «tormenta con attività elettrica a est». Dellavicenda parla il quotidiano spagnolo El Mundo. Il volo AirFrance proprio in quel momento avrebbe dovuto viaggiare sull'Equatore a30 gradi ovest di longitudine. Il rapporto è stato trasmesso all'AirFrance e di fatto tira di nuovo in ballo la pista dell'esplosione. Illampo, come anche osservato dal copilota e da una passeggera dell'aereoAir Comet, «ha seguito un traiettoria verticale e discendente e si èdissolto in sei segmenti». L'aereo di Air Comet era esattamente a settegrandi al nord dell'Equatore nel meridiano 49 est, stessa ubicazionestimata dell'A330 nel momento della sua scomparsa, intorno al meridiano30 est. Il comandante ha anche aggiunto nella sua notazione di non averricevuto alcuna comunicazione in frequenza di emergenza o aria-aria nèprima nè dopo l'accaduto.

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