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Usa: commessa Zurigo, verso Oprah nessun razzismo

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Zurigo, 11 ago. (Adnkronos/Ats) - Non sono razzista e non e' vero che mi sono rifiutata di mostrare una borsa a Oprah Winfrey: la commessa al centro della vicenda di presunta discriminazione raccontata dalla celebre conduttrice televisiva americana fornisce ora la sua versione di quanto successo in una boutique di lusso di Zurigo il giorno prima del matrimonio della cantante Tina Turner, nozze cui era invitata la stessa Winfrey. In un'intervista pubblicata oggi dal "SonntagsBlick" Adriana N. riferisce che sabato 20 luglio la star americana era entrata nel negozio insieme a un uomo, un amico o una guardia del corpo. Aveva detto di non essere ancora stata in un negozio del genere in Svizzera e di volersi guardare in giro. "Ero insicura su cosa dovessi presentarle. Sono andata verso una vetrina e le ho mostrato le borse alla Jennifer Aniston, che sono molto in voga. Le ho spiegato che sono disponibili in varie grandezze e materiale, come faccio sempre. Lei ha guardato su uno scaffale piu' in alto. Li' era in mostra la borsa di coccodrillo da 35.000 franchi. Le ho detto che era la stessa borsa di quella che avevo in mano, solo molto piu' cara e che potevo mostrarle anche altre borse". Oprah Winfrey sostiene di non aver avuto accesso alla borsa piu' cara per motivi di razzismo. "Non e' assolutamente vero", risponde la commessa. "Le ho anche chiesto se voleva vederla piu' in dettaglio. La signora Winfrey si e' guardata ancora in giro ma non ha piu' detto nulla". Poi e' uscita dal negozio, dove non era rimasta nemmeno cinque minuti. (segue)

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