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Siria: presidente Iran conferma e condanna uso armi chimiche

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Teheran, 24 ago. (Adnkronos/Aki) - Per la prima volta il presidente iraniano Hassan Rohani ha ammesso che in Siria sono state usate armi chimiche che hanno ucciso "persone innocenti" e ha chiesto alla comunita' internazionale di "usare tutti i suoi poteri" per fermare questa pratica. Senza puntare il dito contro i ribelli o contro il regime di Damasco - del quale l'Iran e' uno stretto alleato - il neo-presidente, citato dall'agenzia Isna, ha affermato che "molte persone innocenti in Siria sono state ferite o uccise da agenti chimici e questo e' inaccettabile". "Condanniamo in modo completo e forte l'uso di armi chimiche", ha aggiunto, senza fare un riferimento preciso all'ultima strage denunciata dai ribelli, che sarebbe stata commessa dal regime nei pressi di Damasco. "La Repubblica Islamica - ha proseguito Rohani, citato questa volta dall'agenzia Mehr - chiede alla comunita' internazionale di usare tutti i suoi mezzi per prevenire l'uso di queste armi ovunque nel mondo, specialmente in Siria". Due giorni fa, riferendosi ai fatti di Damasco, anche il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad-Javad Zarif, si era pronunciato sulle armi chimiche in Siria, ma aveva puntato il dito contro i ribelli, scagionando il regime. "Se le notizie sull'uso di armi chimiche in Siria sono vere, sono sicuramente state usate dai terroristi e dai gruppi takfiristi (corrente radicale sunnita, ndr)", ha detto, aggiungendo che il regime di Damasco non ha interesse a condurre un attacco del genere, mentre i "terroristi hanno interesse ad esasperare la crisi in Siria".

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