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Corea del Nord, stop alle importazioni di petrolio: così fanno morire il regime di Kim Jong-Un

Giovanni Ruggiero
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Le Nazioni Unite, su spinta degli Stati Uniti, hanno approvato nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Il voto è arrivato all'unanimità, compresa quindi l'Italia, dopo i test missilistici dello scorso 29 novembre, andando ora a colpire un nodo vitale dell'economia norcoreana, cioè le forniture petrolifere e le rimesse dei lavoratori inviati all'estero. Leggi anche: Panico negli Stati Uniti, un razzo sorvola il cielo: il terrore dalla Corea Le nuove sanzioni prevedono il blocco del 90% dei prodotti petroliferi raffinati che Pyongyan importa, concedendo un massimo di 500mila barili all'anno. Sul greggio, invece, il limite massimo di importazioni è stato abbassato a 4 milioni di barili all'anno. L'ordine dell'Onu prevede inoltre che entro 24 mesi debbano essere rimpatriati tutti i lavoratori mandati all'estero, una fonte di ricavi preziosissima per le casse dello Stato. Leggi anche: Minaccia Corea, anche Putin arma le difese: il nuovo sistema infallibile Da Whashington sono sicuri che queste misure metteranno in ginocchio il regime di Kim Jong-Un nel giro di pochi mesi, sufficienti per preparare un attacco alle strutture atomiche e missilistiche così da sventare un possibile nuovo lancio.

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