Spie e veleni, Londra sfida Mosca
Londra, 14 mar. (AdnKronos) - La Gran Bretagna espellerà "23 diplomatici russi, identificati come ufficiali dell'intelligence sotto copertura". Lo ha annunciato la premier britannica Theresa May nel suo intervento alla Camera dei Comuni, precisando che la misura rientra "nell'azione immediata per smantellare la rete di spionaggio" russo in Gran Bretagna in seguito alla vicenda dell'avvelenamento dell'ex spia Sergei Skripal. Nel suo intervento alla Camera dei Comuni, la premier ha ricordato che nel 2006, dopo la morte per avvelenamento dell'ex spia del Kgb Alexander Litvinenko, la Gran Bretagna espulse quattro diplomatici russi. Quella di oggi - di 23 diplomatici su un totale di 59 accreditati presso il Regno Unito - è l'espulsione più grande da quella del settembre del 1971, quando furono costretti a lasciare 90 diplomatici sovietici. I 23 diplomatici "hanno una settimana di tempo per lasciare" il Paese, ha aggiunto la May. "Dalla Russia - ha detto la premier britannica - non è arrivata nessuna spiegazione credibile, ma il completo disprezzo verso la gravità degli eventi". "Tutti i contatti di alto livello saranno sospesi", ha annunciato May a proposito dei rapporti con Mosca, precisando che è stato ritirato un invito in Gran Bretagna al ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, mentre ministri e membri della Casa Reale non si recheranno ai Mondiali di Calcio in programma in Russia a giugno. La premier britannica ribadisce il sostegno ai "molti russi che hanno fatto di questo Paese la loro patria" ma, aggiunge, "per quelli che hanno condotto questo attacco pericoloso il messaggio è chiaro: non siete benvenuti qui". Nell'intervento ai Comuni May, ha voluto sottolineare che la posizione di Londra non parte da "nessun disaccordo con il popolo russo", ma, ha aggiunto, dopo quanto è accaduto "la relazione non può essere la stessa". E' "tragico", ha concluso, che il presidente Putin abbia scelto di agire così. Il Cremlino, prima dell'intervento di May, ha ribadito l'estraneità della Russia all'avvelenamento di Skripal giudicando "infondate" le accuse del governo britannico. "La posizione di Mosca è ben nota - ha scandito il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, poche ore dopo la scadenza dell'ultimatum di Londra, che aveva chiesto spiegazioni sull'agente nervino Novichok, sviluppato negli arsenali sovietici, utilizzato per l'attacco - A Londra è stata riferita la posizione di Mosca attraverso canali diplomatici: non abbiamo alcuna connessione con l'incidente avvenuto nel Regno Unito". Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo quanto si legge sul sito della Bbc, ha detto che la Russia non aveva alcun motivo di avvelenare Skripal e sua figlia, mentre quelli che stanno cercando di portare avanti una "campagna russofobica" potrebbero averne.