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Vaticano, Papa Francesco sotto attacco epocale: "Siamo a un passo dallo scisma"

Gino Coala
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Dopo la denuncia dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò sulle presunte coperture da parte di papa Francesco dei casi di pedofilia nella Chiesa, pochi vescovi negli Stati Uniti hanno preso le distanze ed espresso solidarietà al pontefice. Un comportamento che nasconde un malessere ben più grave tra le gerarchie cattoliche, come spiega al Giorno lo storico della Chiesa, Massimo Faggioli, che insegna Teologia e Studi religiosi alla Villanova university a Filadelfia. Leggi anche: Vaticano, l'arcivescovo Viganò denuncia i vertici della Chiesa, fa tre nomi pesantissimi Ben più grave poi è stato il gesto di parecchi sacerdoti americani che hanno "appoggiato la lettere dell'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti che invoca le dimissioni di Francesco per il caso degli abusi sessuali del cardinale Theodore McCarrick". La maggior parte di loro, spiega Faggioli: "proviene dalla Chiesa statunitense che, almeno nella sua componente tradizionalista minoritaria, sin da subito ha fatto di tutto per mettere i bastoni fra le ruote al Papa". All'interno della Chiesa americana il clima per papa Francesco non è mai stato dei migliori, tanto che i più radicali hanno sempre considerato il pontefice come "una specie di usurpatore". E non basterà il tentativo del Papa di minimizzare l'attacco perché il polverone si abbassi: "Non credo sia finita qui - dice ancora il prof. Faggioli - L'episcopato locale, in una situazione di coma istituzionale, cerca di recuperare credibilità dopo lo scandalo pedofilia, scaricando le responsabilità sulla Santa Sede e sul Papa".

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