La moglie di Guaidò: "Regime pronto a uccidere"
Caracas, 29 gen. (AdnKronos) - Quando suo marito ha giurato da presidente ha provato "molta euforia nel vedere la gente tanto felice". Ma Fabiana Rosales, la giovane moglie di Guaidò, non ignora i rischi che corre il suo Juan. "Con questo regime può succedere qualsiasi cosa... in questo Paese sappiamo che rischiamo anche la morte. Se loro devono ucciderti per sopravvivere, allora lo fanno", dichiara la 'primera dama' del Venezuela, in una intervista concessa a El Mundo in cui avverte che "può succedere qualsiasi cosa". Appena 26enne, il volto ovale incorniciato da lunghi capelli lisci castani, Fabiana Rosales vive ora in clandestinità. Giornalista, influencer sui social, ha conosciuto Guaidò sette anni fa grazie alla comune militanza politica in Voluntad Popular. Ora che il marito è diventato la speranza dell'opposizione, autoproclamandosi presidente ad interim in virtù del suo ruolo di presidente del Parlamento, dice di sentire "una grande responsabilità". "Juan è come lo vedete in piazza. A casa non alza mai la voce, non perde mai le staffe", racconta Fabiana, secondo la quale il marito è "un servitore dello Stato". "Le sue maggiori virtù sono la fortezza e la fermezza. Ha più fede di tutto il Vaticano", continua. E se Guaidò dovesse vincere le prossime elezioni si dice "sicura" che sarebbe un ottimo presidente. "Non sono né di destra, né di sinistra - spiega - non combatto contro nessuno, sono stati il rancore e l'odio a causare questo disastro. La mia ideologia è l'amore per il mio Paese". Quanto alla strategia che segue il marito, Rosales sottolinea che il punto chiave sono i militari: c'è l'appoggio della gente, la comunità internazionale, anche funzionari del governo, "solo manca l'appoggio delle forze armate e il messaggio è che devono schierarsi a fianco della gente". Attivista anti regime, Fabiana Rosales ha sperimentato personalmente le difficoltà del Venezuela precipitato in una spirale di repressione e disastro economico e umanitario. Sua figlia Miranda è nata nel 2017, nei giorni in cui il nipote del medico che l'aveva fatta partorire, così come l'amico di famiglia Miguel Castillo, venivano uccisi nella repressione delle manifestazioni anti Maduro. Ed era con il marito tutte e due le volte in cui lo hanno arrestato.