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Venezuela, Italia chiede voto al più presto

AdnKronos
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Roma, 12 feb. (AdnKronos) - Accordo nell'esecutivo sul Venezuela. E' arrivato infatti il via libera a un testo condiviso da Lega e Cinque Stelle. Il governo italiano "chiede con fermezza nuove elezioni presidenziali nei tempi più rapidi possibili, libere, trasparenti e credibili in condizioni di piena democrazia e giustizia" ha detto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nelle comunicazioni alla Camera, rivendicando che la posizione del governo italiano "è coerente con le conclusioni, con il comunicato del Gruppo di Montevideo e con la dichiarazione del 26 gennaio dei Paesi europei". LA RISOLUZIONE - La Camera, si legge nella risoluzione M5S-Lega, impegna il governo "a continuare ad attivarsi affinché siano tutelati la sicurezza e gli interessi dei connazionali residenti in Venezuela e delle aziende italiane operanti nel paese; ad assumere ogni iniziativa utile, anche in sede di UE, affinché sia affrontata in priorità l'emergenza umanitaria, e la crisi economica e sociale, garantendo il necessario flusso di aiuti nel rispetto del diritto internazionale; a condannare, con forza, ogni forma di violenza, repressione o conflitto armato in Venezuela". Il Parlamento impegna inoltre l'esecutivo a "sostenere gli sforzi diplomatici - anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali - al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere, credibili e in conformità con l'ordinamento costituzionale". "Il Venezuela - è scritto nella risoluzione M5S-Lega - sta vivendo una gravissima crisi politica, economica, monetaria e sociale e un'emergenza umanitaria; quest'ultima è stata causata principalmente da anni di politiche economiche, valutarie e industriali fallimentari aggravate dal crollo dei prezzi del petrolio, risorsa fondamentale per il Paese; tutti gli indicatori economici sono peggiorati e si è sviluppato un insidioso mercato nero, con notevoli effetti destabilizzanti". "L'instabilità di questi anni - si legge ancora nel documento - ha determinato l'acuirsi della crisi economica, con tassi di inflazione che gli analisti stimano intorno al milione e trecentomila per cento e secondo alcune previsioni potrebbe raggiungere quota 10 milioni per cento nei prossimi mesi; in questi 5 anni di crisi il Venezuela ha visto ridursi il proprio Pil di oltre il 40%, precipitando in una progressiva mancanza di prodotti alimentari, farmaci e servizi essenziali". MOAVERO IN AULA - Nelle comunicazioni alla Camera sul Venezuela, Moavero ha sottolineato che le elezioni che devono tenersi "con tutte le garanzie della comunità internazionale", aggiungendo che "i venezuelani devono tornare padroni di scegliere chi li governa e chi li rappresenta". "E' importante evitare che si creino contrapposizioni antitetiche che rallentino il processo verso nuove elezioni che restano l'unica via" ha rimarcato ancora, evidenziando che "la condanna di ogni tipo di violenza e la richiesta di elezioni presidenziali restano i nostri punti cardine" e che il governo italiano ritiene "importante favorire il dialogo, se possibile la riconciliazione nazionale, che permetta di restituire la scelta dei propri governanti al popolo venezuelano". "In questa situazione estremamente complessa e di gravi rischi - è l'avvertimento lanciato dal titolare della Farnesina - bisogna prevenire scontri e violenze che potrebbero sfociare in guerra civile, bisogna preservare il popolo venezuelano da conseguenze ancora più negative". Il governo italiano, ha ribadito, "considera inaccettabile e condanna fermamente ogni tipo di violenza, violazione delle libertà fondamentali e dei diritti umani" in Venezuela. Moavero si è detto inoltre "preoccupato per l'emergenza umanitaria che ha colpito il Paese", sottolineando che il governo "si esprime a favore di una soluzione pacifica e inclusiva, auspicando una riconciliazione nazionale di piena democrazia, che risponda agli interessi del popolo venezuelano, scongiuri l'aumento delle tensioni e tragiche derive conflittuali". Il ministro degli Esteri ha poi assicurato che il governo italiano "si sta attivando affinché siano tutelati la sicurezza e gli interessi dei nostri connazionali residenti in Venezuela e delle aziende italiane". Si tratta, ha affermato, di "un dovere verso i nostri compatrioti che si trovano in questo Paese in una situazione così difficile così come verso la comunità di origine italiana del Venezuela". Al termine della comunicazioni, senza mai citare esplicitamente Juan Guaidò, il presidente dell'Assemblea riconosciuto presidente ad interim da 59 Paesi, Moavero ha spiegato che il governo "riconosce piena legittimità all'Assemblea nazionale eletta regolarmente e attraverso un suffragio ritenuto conforme agli standard internazionali". Il titolare della Farnesina ha quindi ripetuto che "il governo non riconosce la legittimità delle ultime elezioni presidenziali, e di conseguenza Nicolas Maduro in quanto presidente, ed è questo il motivo per cui il governo chiede con nettezza, insieme a tanti altri governi nel mondo, che si svolgano nuove elezioni presidenziali libere, trasparenti, democratiche e verificabili". La lettera di Guaidò all'Italia L'ATTACCO DEL PPE - Oggi un duro attacco è stato sferrato all'Italia dal vicepresidente del gruppo Ppe nel Parlamento Europeo, Esteban Gonzalez Pons, in conferenza stampa a Strasburgo in attesa del dibattito con il presidente del Consiglio italiano. "Speriamo che il primo ministro Giuseppe Conte spieghi le ragioni per cui l'Italia sta dando appoggio e ossigeno a Nicolas Maduro in Venezuela" le parole del vicepresidente del gruppo Ppe. Conte dovrebbe anche spiegare, ha continuato Gonzalez Pons, "quali interessi si nascondono dietro l'appoggio del governo italiano alla dittatura venezuelana e quando i democratici italiani riconosceranno Juan Guaidò come legittimo presidente ad interim del Venezuela".

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