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Brexit, Boris Johnson scricchiola: non ha più la maggioranza in Parlamento

Stefano Boffa
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L'esperienza di Boris Johnson come primo ministro del Regno Unito rischia di giungere al capolinea. Come annunciato dal leader dei LibDem Jo Swinson, l'ex sottosegretario Philip Lee, a causa della sua contrarietà alla Brexit, ha abbandonato l'ultimo seggio della Casa dei Comuni che teneva in piedi la maggioranza Tory-Dup, passando dalla parte dei liberaldemocratici. Con questa situazione, il governo Johnson non ha più la maggioranza in Parlamento e un voto di sfiducia dell'aula potrebbe comportare la caduta dello stesso. Leggi anche: Brexit, stop al Parlamento. La Regina Elisabetta si piega a Boris Johnson: il grave sospetto Ciò non ha comunque fermato i piani del leader dei Tory, il quale ha sfidato la Camera dei Comuni nel voler attuare la Brexit il 31 ottobre e che non intende accettare la legge anti-no deal proposta da Jeremy Corbyn, quest'ultimo requisito fondamentale per riaprire il negoziato sul "backstop" (la prevenzione di un confine fisico con l'Irlanda nel caso in cui il Regno Unito dovesse formalizzare l'uscita dall'Europa) con i 27 Paesi dell'Unione Europea. Ormai a Westminster regna il caos più totale.

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