Iran e Soleimani, Davide Fabbri: "Decisione politica di Trump, non è chiaro perché". Effetti disastrosi?

di Giulio Bucchidomenica 5 gennaio 2020
Iran e Soleimani, Davide Fabbri: "Decisione politica di Trump, non è chiaro perché". Effetti disastrosi?
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Il generale Qassem Soleimani "era una semi-divinità in Iran". Dario Fabbri, esperto di geopolitica di Limes, interviene in diretta a Omnibus su La7 e mostra tutta l'inquietudine degli analisti internazionali per il raid militare americano a Baghdad che ha portato alla morte a uno degli uomini-chiave del regime di Teheran.   Leggi anche: "Primo effetto sul prezzo del petrolio". Il segnale: verso la guerra mondiale Iran-Usa? Quella di Donald Trump, sottolinea Fabbri, è stata "una decisione politica. Soleimani era la seconda personalità della Repubblica islamica, dopo l'Ayatollah: aveva uno status di semi-divinità nel Paese. Nelle ultime ore, in Iraq, Stati Uniti e milizie sciite se le erano date di santa ragione, da qui ad uccidere il numero due dell'Iran c'è uno iato ampio che prevede una decisione politica". Non è chiarissimo perché gli Usa abbiano fatto un gesto del genere, prosegue l'esperto di Limes: "Gli Stati Uniti temono che l'Iran possa diventare egemone in Medio Oriente, ma l'Iran non se la passa benissimo, non c'era bisogno di un attacco di questo tipo. Per quanto riguarda le conseguenze, lascia un grande punto interrogativo: la scommessa americana è che all'Iran non convenga aprire un contenzioso diretto con gli Usa. Ma ciò che può accadere non lo sa nessuno"

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