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Donald Trump, "il piano di pace": "Gerusalemme capitale indivisa di Israele", rivolta palestinese

Giulio Bucchi
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"Due Stati distinti, ma Gerusalemme è di Israele". Il piano di pace di Donald Trump per il Medio Oriente si schianta subito, prevedibilmente, contro il no secco della Palestina. Il presidente americano ha presentato la sua proposta fianco a fianco con il presidente israeliano Benjamin Netanyahu e l'apertura alla formula della coabitazione non basta, perché il nodo resta sempre la città santa, simbolo per ebrei e arabi. Trump l'ha definita "capitale indivisa" di Israele e Abu Mazen, presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha bocciato il piano definito dal collega americano "una occasione storica" e "un grande passo verso la pace". La reazione palestinese è inequivocabile: "Una cospirazione che non passerà, Gerusalemme non si baratta". Anche la Giordania, stato-chiave dell'area, ha messo in guardia sulle "conseguenze pericolose di qualsiasi misura unilaterale possa essere adottata da Israele". 

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