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Coronavirus, l'epidemiologo Lopalco: "Numero dei contagi falsato, potrebbero essere 150mila"

Marco Rossi
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Pier Luigi Lopalco è professore di Igiene all'Università di Pisa ed è uno specialista in tema di virus ed epidemiologia. "Prendete gli ultimi dati sui contagi da coronavirus, moltiplicateli per 10 e avrete un'approssimazione di ciò che sta avvenendo in Cina: 150mila casi. Ma, per quanto contraddittorio possa sembrare - prosegue nella sua analisi -, è assurdo farsi prendere dalla psicosi. I numeri possiedono logiche sotterranee che spesso ci sfuggono", spiega in una intervista alla Stampa. L'emergenza in Cina è grave? Ci sono molte cifre disponibili, con gradi diversi di attendibilità. Il numero delle vittime, prima di tutto. Si tratta di chi è morto in ospedale, ma ci sono anche i casi di chi è deceduto a casa e tutti quelli non denunciati. Secondo: ci sono i casi gravi di chi è stato ricoverato, ma siamo sicuri che siano soltanto quelli? L' ospedale di Wuhan è saturo e infatti ne sono stati costruiti altri due. Terzo: ci sono le forme più lievi, che sfuggono a qualunque conteggio. Ecco perché è ragionevole affidarci alle simulazioni attraverso i modelli matematici". Leggi anche:Coronavirus, colonia cinese in Africa "Il numero del 2% di mortalità?  Sarebbe più corretto parlare di letalità. Ora è il 2%, vale a dire due vittime ogni 100 contagiati, ma, se allarghiamo la base di 10, dovremmo scendere allo 0,2%, senza però tenere conto di tutti coloro che muoiono a casa e non vengono registrati. La psicosi dimostra come il nostro cervello non processi in modo razionale ciò che riguarda le infezioni. D'altra parte è sbagliato ricorrere al paternalismo e trattare i cittadini come bambini stupidi. Gli scienziati devono spiegare il rischio e i problemi", conclude Lopalco.

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