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Obama preoccupato per l'Iran

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Ma intanto scrive al nemico

Albina Perri
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Nella conferenza stampa di ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha finalmente sciolto qualche dubbio sulla sua posizione di fronte alle manifestazioni di protesta in Iran. L'inquilino della Casa Bianca ha detto di essere “preoccupato” e certo che in Iran le elezioni presidenziali non siano state del tutto corrette. Si tratta anche di una risposta ai critici che non hanno apprezzato una sorta di “attendismo” da parte dell'amministrazione democratica. Le parole non dette - Eppure c'è chi ha fatto notare che nell'incontro con i giornalisti Obama non ha menzionato in alcun modo altri temi scottanti in politica estera: l'Iraq e l'Afghanistan. La segnalazione arriva anche da The Politico, sito di informazione perennemente aggiornato su quanto accade dalle parti del Congresso e di Pennsylvania Avenue. Nessun accenno nemmeno alla Corea del Nord, al Pakistan e all'esercito, perché dopo le domande sull'Iran Obama ha parlato di tutt'altro, crisi economica in particolare. La rivelazione del Washington Times - Nelle stesse ore il Washington Times ha pubblicato una notizia esclusiva che riporta la presenza di una lettera spedita dalla Casa Bianca all'ayatollah Ali Khamenei tra il 4 il 10 maggio scorsi, prima che le urne del 12 giugno riconfermassero Ahamadinejad capo di Stato iraniano. Una missiva nella quale si sollecitava la cooperazione tra gli Usa e il Paese mediorientale e il cui contenuto sarebbe stato ripreso dallo stesso Khamenei nel sermone di venerdì scorso, durante il quale lanciò un ultimatum ai dimostranti. La fonte del quotidiano americano è un cittadino iraniano che ha raccontato come la lettera sia giunta a Teheran tramite l'ambasciata svizzera, dal momento che ufficialmente i rapporti Usa - Iran sono interrotti dalla rivoluzione islamica del 1979. Le frasi riprese da Khamenei - La prima conferma dell'esistenza della lettera è arrivata martedì dal sito iraniano Ayandehnews.com e sempre la fonte ripresa dal Times afferma che parte del contenuto sia stato citato scorrettamente da Khamenei per il quale “Obama si aspettava che il popolo iraniano scendesse per strada”. In realtà, il documento rimarcava il rispetto dell'amministrazione americana “per la repubblica islamica” e l'augurio di “ristabilire i rapporti” tra le due nazioni, come ha confermato un funzionario dell'amministrazione che non ha voluto né confermare né smentire l'esistenza della lettera. Come Bill Clinton - Una “comunicazione diplomatica” di questo genere si era verificata già ai tempi della presidenza Clinton, quando venne contatto all'allora capo dello Stato di Teheran, Mohammed Khatami, per stabilire una cooperazione contro il terrorismo dopo gli attentati in Arabia Saudita che uccisero 19 statunitensi. Dario Mazzocchi L'articolo del Washington Times L'analisi di The Politico

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