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Iran, la svolta di Ahmadinejad

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"Almeno 2 donne al governo"

Silvia Tironi
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"Nel mio governo ci saranno almeno due donne. Forse saranno anche tre". Parola di Mahmoud Ahmadinejad. Il presidente iraniano annuncia a sorpresa la sua intenzione di aprire il suo esecutivo alle quote rosa: se alle parole dovessero reguire anche i fatti, sarà la prima volta che una donna diventa ministro nellaRepubblica islamica istituita con la rivoluzione del 1979. Nel governo che verrà presentato ufficialmente fra un paio di giorni, entreranno di sicuro a far parte Fatameh Ajorlu, che sarà ministro degli Affari sociali, e HarziehVahid Dastjerdi, in qualità di responsabile della Sanità. All'attuale capo negoziatore per il nucleare,Said Jalili sarà invece affidato il ministero degli Esteri. Nonsono state invece ancora resi noti i nomi dei responsabili dellaDifesa e dell'Interno. Le nomine dovranno comunque tener conto di una lettera firmata da 202dei 290 parlamentari in cui si chiede al presidente di scegliereministri "capaci, fedeli alla rivoluzione e con esperienza". Ma le sorprese non sono finite: "Con le decime elezioni siamo entrati in una nuova era, le condizionisono completamente cambiate", ha affermato il presidente iraniano, che dopo aver rinunciato alla nomina a vicepresidente del consuocero EsfandianMashai per volontà della guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, hadeciso di circondarsi, al governo, oltre che di donne anche di molti giovani al governo.

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