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Kabul, i talebani avvertono

"Taglieremo le dita a chi vota"

Michelangelo Bonessa
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 Adesso i talebani passano all'offensiva mediatica. Nellestrade dell'Afghanistan si distribuiscono volantini con su scritto “Chi partecipaal voto è un nemico dell'Islam”. E i guerriglieri avvertono che sono pronti a tagliare le dita a chi andrà a votare: una minaccia molto reale visto che le dita di chi si recherà alle urne resteranno sporche di inchiostro indelebile. Oltre a ciò anche la minaccia di attaccare i seggi. un complesso attacco che ha già ottenuto un risultato: in alcune province infatti i seggi elettorali resteranno chiusi. Giorni fa la Commissione elettorale afghana ha ricordato chealcuni dei seggi elettorali resteranno chiusi nelle province di Kandahar,Helmand, Zabul, Maidan Wardak e Ghazni. Il voto si avvicina e si surriscalda l'atmosfera: un fatto non casuale visto che ci sono leelezioni presidenziali e provinciali il 20 agosto. Sulla stessa tornataelettorale ha puntato molto anche il presidente degli Stati Uniti, BarackObama: l'imponente operazione “Colpo di spada”, che ha visto impiegare in unsol colpo 4mila marine, serviva proprio per garantire lo svolgimento regolare delleelezioni. E i Talebani puntualmente hanno iniziato la controffensiva: non sideve andare a votare. Hanno provato a farlo capire con gli attentati, ora anchecon i volantini e le minacce. Il volantino-Nel testo dei volantini distribuiti in varie province, fra cui quella diKandahar, si sostiene fra l'altro che gli elettori che si recheranno alle urneverranno considerati di fatto alleati del governo afghano e delle truppestraniere e quindi “nemici dell'Islam”. Intanto abitanti di vari centri abitatidel distretto di Gailan, nella provincia di Ghazni (Afghanistan centrale),hanno reso noto che militanti talebani hanno requisito i certificati elettoralidi molte persone. FAVORITI - La vittoria elettorale dovrebbe sarà un affare a due fra ilpresidente uscente Hamid Karzai e l'ex ministro degli Esteri, AbdullahAbdullah. Un sondaggio della ong statunitense "Istituto repubblicanointernazionale (Iri)" ha mostrato nei giorni scorso che Karzai con il 44%delle preferenze è in vantaggio, ma è ancora lontano da quel 50% che glipermetterebbe di evitare il ballottaggio, mentre lo segue (con il 26%) un agguerritoAbdullah, dato in forte crescita. Le ultime settimane di campagna elettoralesono state caratterizzate da un tentativo di apertura di dialogo del capo delloStato uscente con i talebani per garantire la regolarità del voto e le asprecritiche della ong Human Rights Watch (Hrw) alla nuova legge sullafamiglia.

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