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Pirati dell'ortografia assaltano

i cartelli con gli errori

Silvia Tironi
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Stefan Gatward ha passato la sua vita, prima di andare in pensione a combattere. E ora che è un soldato congedato ontinua a combattere le sue battaglie. Non più in trincea, ma in difesa della lingua inglese. Il 64enne di Tunbridge Wells, esasperato dal vedere tutti i giorni la grammatica e l'ortografia massacrate nei cartelli stradali del suo quartiere e sui manifesti dei supermercati, si è così armato di pennello e ha provveduto ad apportare le dovute correzioni agli apostrofi sbagliati. Così finalmente via 'St Johns Close' è tornata ad essere via 'St John's Close', con la 's' staccata del genitivo sassone. Ma l'opera di difesa della lingua inglese non è stata gradita da alcuni suoi vicini di casa, che lo hanno addirittura denunciato, accusandolo di vandalismo. "Temeva che il postino non avrebbe più consegnato la posta a causa di quell'apostrofo in più", si è giustificato l'ex militare co la mania per la grammatica; "Io penso che ognuno di noi dovrebbe lottare per la nostra lingua. Purtroppo oggi il livello intellettuale si è abbassato". E la colpa di chi è? "Ma degli insegnanti", risponde Gatward senza la minima esitazione, alcuni dei quali non "non conoscono l'uso corretto della grammatica e di conseguenza neanche gli alunni. Le autorità locali non se ne preoccupano. Io combatto per preservare il nostro patrimonio linguistico. Alcune persone sembrano felici di perderlo. Io no". I "pirati" della grammatica - Stefan Gatward fa scuola. O quantomeno nella sua battaglia è in buona compagnia. Perché dall'altra parte del mondo c'è un gruppo di "pirati" dell'ortografia che si diletta a correggere gli errori sui cartelloni pubblicitari, gli avvisi pubblici, i messaggi disseminati nell'America Latina. Guidati dal giovane pubblicitario Zalaica Parra, che risiede a Città del Messico, i "pirati" hanno dato vita al progetto 'Acentos perdidos'. Diversamente dai writers che lavorano di notte, essi lavorano di giorno, alla luce del sole, cercando il confronto con i passanti, al fine di diffondere il più possibile l'uso corretto della lingua spagnola.

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