Ancora sangue sulla striscia di Gaza. È salito a 172 il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi a Gaza nel corso dei combattimenti fra Israele e le milizie locali. Al settimo giorno di offensiva contro Hamas il numero dei feriti è di oltre 1200. Lo riferiscono fonti mediche locali, secondo cui fra le vittime è elevata la percentuale di donne e di bambini fino a 16 anni di età. Mentre sono 17 mila i palestinesi fuggiti dalle proprie case e rifugiati nelle scuole-rifugio dell’Unrwa, riporta l’agenzia Onu. I missili - Israele ha dato il via martedì scorso all’operazione «Bordo di protezione» e da allora ha fatto sapere di avere condotto più di 1.300 attacchi aerei, in quella che definisce la risposta ai lanci di razzi da Gaza. La reazione dei palestinesi non si è fatta attendere: le milizie di Gaza hanno lanciato circa mille missili contro Israele. Le Brigate Izz a-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno annunciato di aver lanciato stamattina da Gaza diversi droni verso Israele "per missioni speciali". Sono stati 10 i razzi che dalla mezzanotte fra domenica e lunedì sono stati sparati contro il territorio israeliano dalla Siria e dal Libano. Lo fa sapere l’esercito dello Stato ebraico, precisando che non c’è notizia di danni o feriti. Intanto l’esercito israeliano ha arrestato nella notte tra domenica e lunedì 23 palestinesi in Cisgiordania. Secondo quanto riporta il giornale dello Stato ebraico Haaretz, tra i fermati ci sono cinque persone legate ad Hamas e indagate per il sequestro e l’omicidio di tre ragazzi israeliani. Cessate il fuoco - Nel frattempo il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, è partito per la sua missione in Medio Oriente volta a favorire un cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi. Il capo della diplomazia tedesca incontrerà oggi in Giordania alcuni funzionari, mentre domani vedrà il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.