Herat, 24 nov. (Adnkronos/Ign) - Domenica mattina gli ultimi militari italiani della Transition Support Unit South (TSU-S), dopo aver concluso il processo di transizione della responsabilità e della sicurezza della provincia meridionale di Farah alle forze afghane, hanno lasciato definitivamente l'Afghanistan per far rientro in Italia. I bersaglieri del 6° reggimento di Trapani, spiega una nota del Contingente militare italiano, con la consegna alla 2 brigata del 207° corpo d'armata afghano delle basi operative avanzate di Farah e Bala Boluk hanno suggellato il rientro in patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del contingente italiano che proseguirà fino alla fine del 2014. Con l'ulteriore partenza dei bersaglieri di Trapani, il contingente italiano dall'inizio di quest'anno si è ridotto di oltre 1.000 uomini. Durante il proprio mandato iniziato lo scorso 10 agosto, la Transition Support Unit South ha condotto 187 pattuglie di sicurezza e di ricognizione dell'area di responsabilità e numerose esercitazioni di evacuazione medica con elicotteri italiani e americani per addestrare al soccorso sanitario i colleghi dell'esercito afghano. Intanto il presidente afghano Hamid Karzai ha annunciato che non firmerà l'Accordo per la sicurezza con gli Stati Uniti se prima non avranno riportato pace e stabilità nel suo paese. Karzai ha parlato dopo che la jirga degli anziani, cui hanno preso parte duemila persone a Kabul, aveva approvato la firma dell'accordo entro quest'anno. L'accordo autorizza migliaia di militari a rimanere in Afghanistan dopo la fine delle operazioni di combattimento nel 2014, per addestrare e consigliare le forze afghane ed effettuare operazioni anti terrorismo. Gli Stati Uniti non considerano "né pratico né possibile" far slittare la firma. Il capo della jirga, Sibghatullah Mojaddedi, ha anticipato la sua intenzione di dimettersi e di lasciare il paese se l'accordo non verrà firmato entro dicembre. "Se non c'è pace, l'accordo porterà sfortuna all'Afghanistan. La pace è la nostra precondizione. L'America deve portare la pace e poi lo firmeremo", ha dichiarato Karzai rivolgendosi alla jirga.