Washington, 22 ott. - (Adnkronos/Aki) - Con 76 giornalisti in carcere, la Turchia detiene un triste record in materia di liberta' di stampa, superando anche i dati registrati in paesi considerati piu' 'a rischio', come Iran, Cina ed Eritrea. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'ong internazionale Committee to Protect Journalists (Cpj), che conferma l'allarme lanciato di recente anche da altre istituzioni, tra la quali l'Unione europea. "La situazione della liberta' di stampa in Turchia ha raggiunto un punto di crisi", si legge nel rapporto di 50 pagine. "Il Cpj ha riscontrato leggi fortemente repressive - si legge ancora nello studio, che si basa su dati dello scorso primo ottobre - un codice di procedura penale che favorisce largamente lo stato e un tono marcatamente ostile alla stampa ai piu' alti livelli del governo". Dei 76 giornalisti in carcere, 61 sono stati arrestati in relazione al loro lavoro e, in particolare, ad articoli pubblicati. Sugli altri 15 le accuse sono piu' fumose. Piu' dei tre quarti del totale si trovano in carcere pur non essendo ancora stati condannati. Un terzo dei reporter in manette e' accusato di coinvolgimento in complotti antigovernativi o adesione a gruppi politici fuorilegge. Molti di loro sono legati al caso 'Ergenekon', che riguarda una presunta rete ultra-nazionalista e ultra-laica accusata di preparare un golpe contro il governo islamico di Recep Tayyip Erdogan. Circa il 70% degli arrestati e' di etnia curda ed e' accusato di sostenere il terrorismo con articoli a favore dei separatisti del Pkk. (segue)