Mosca: stop all'offensiva
Centomila gli sfollati
Il presidente della Russia, Dimitri Medvedev ha annunciato la fine delle operazioni militari nelle regioni dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud, ponendo due condizioni, prima fra tutte quella del ritiro delle truppe di Tbilisi fino alle posizioni precedenti alle ostilità. Nelle ultime ore si era mobilitato il presidente francese Nicolas Sarkozy per tentare una mediazione. “Sulla base del vostro rapporto ho deciso di concludere l'operazione per costringere le autorità georgiane alla pace”, ha dichiarato il leader del Cremlino durante un incontro con il capo dello Stato maggiore e con il ministro della Difesa, affermando che lo scopo dell'operazione bellica è ormai stato raggiunto. Rimane però il rischio di una ripresa dei combattimenti: le truppe russe sono infatti ferme sulle loro posizioni, ma sono anche pronte ad intervenire in caso di una violazione della tregua. “Se la Georgia viola la tregua, la Russia sarà costretta a rispondere adeguatamente”, ha spiegato il capo dello stato maggiore di Mosca, il generale Anatoli Nogovitsin. Per Sarkozy si tratta di “una buona notizia”. “È una novità che aspettavamo. È una buona novità”, ha osservato richiedendo di “dare corpo al cessate-il-fuoco”. “Ora bisogna realizzarlo in pratica. Dobbiamo tracciare una scaletta di azioni per tornare alle posizioni di partenza”. Nel frattempo l'Alto commissariato Onu ha fatto sapere sarebbero almeno 100.000 gli sfollati a causa del conflitto nei giorni scorsi. Secondo le cifre fornite dai governi di Russia e Georgia, dicon da Ginevra, circa 30.000 persone sono fuggite dall'Ossezia del Sud verso la repubblica russa dell'Ossezia del Nord; inoltre più di altri 12.000 sfollati sono rimasti dentro l'Ossezia del Sud. Inoltre, circa 56.000 persone sono fuggite dalla città di Gori, in Georgia centrale vicino all'Ossezia del Sud.