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Cina, il report: "Spionaggio contro medici europei, è guerra biologica"

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La Cina tenta di ottenere i segreti sulle maggiori inchieste mediche di tutto il mondo. Nel mirino di Pechino anche l'Europa, con Belgio in prima linea. Vittime, così le definisce scenarieconomici.it, sono le aziende del settore farmaceutico e dei vaccini fra cui la sede belga della britannica GlaxoSmithKline (GSK) e le aziende di alta tecnologia. A darne la notizia è EU Observer, la testata giornalistica online che si occupa principalmente di politica legata all'Unione europea. Quest'ultima ha infatti ottenuto le relazioni di sicurezza di diverse società belghe fra il 2010 ed il 2016, ricevendo anche dati relativi allo spionaggio militare, scientifico e medico.

Ed ecco la scoperta: Pechino ha accesso ai dati di molte aziende europee. A essere ancora più preoccupante il rapporto confidenziale belga redatto dai servizi locali (VSSE). Qui si legge testualmente: “Quest’area [guerra biologica e vaccini] è di grande interesse per i servizi [di intelligence] cinesi. Entrambi difensivamente, perché la Cina, a causa della sua sovrappopolazione, è molto esposta alle epidemie, oltre che offensivo, poiché ha studiato l’Ebola come vettore offensivo“. Si tratta di rapporti, questi, che si basano principalmente su informatori personali e che coinvolgono anche USA, Russia e diversi Paesi Africani al fianco della Cina.

 

 

Ma la Cina non è l'unico Paese a dedicarsi allo spionaggio. Per ammissione di Jean-Luc Gala, uno dei massimi esperti belgi di armi biologiche, c'era un assistente russo “sospetto". Difatti questo tecnico ha affermato di essere stato contattato da una scienziata cinese che poi, con le sue conoscenze, era stata introdotta all’ambiente scientifico belga. Peccato che questa scienziata fosse anche un ex medico dell’esercito cinese e con stretti legami con il ministero cinese per la sicurezza, quindi una spia. Vittima del supercontrollo cinese anche il Centre de Technologies Moléculaires Appliquées (CTMA), ente specializzato sia nello studio e nei test di malattie virali, con tanto di laboratori mobili in Africa. La società in questione si è trovata, "circondata” da sue società cinesi semi-pubbliche, nello stesso palazzo presso l’università di Lovanio. Un dettaglio che dà da pensare. Il Paese di Xi Jinping sembrerebbe infatti impegnato a infiltrarsi ad ogni livello in Europa per acquisire tecnologie e conoscenze, non sempre con mezzi leciti. 

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