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"Ormai sono un trofeo"

Battisti si sfoga dal Brasile

Michelangelo Bonessa
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Per ilgoverno italiano "la ragione dell'estradizione non è vedermi in carcere,ma il fatto che ormai sono diventato un trofeo". Per questo il premierSilvio Berlusconi "mi vuole in Italia". Lo ha detto l'ex terroristarosso Cesare Battisti, in un'intervista a una settimana dall'udienza dell'AltaCorte del Brasile che deve pronunciarsi sulla sua estradizione. "In Italia- ha aggiunto - rischierei la vita". ''La Russae altri ministri fascisti - ha detto Battisti - hanno invece forti motivazioniideologiche e personali, in quanto eravamo nemici dichiarati''. In Italia lagiustizia ''non è al di sopra delle parti e, d'altra parte, non c'è più un'opposizione,che ora vuole vincere le elezioni tramite la magistratura''. Il SupremoTribunal Federal (Stf) del Brasile deve tener presente che ''se torno in Italiarischio la vita'', ha proseguito, rilevando inoltre che ''quando la stampa sicalmerà, rischio di finire impiccato in un carcere. Credo che alcuni giudicidell'Stf non ne abbiano tenuto conto''. Nelricordare di aver subito in passato ''due tentativi di sequestro, il primo deiquali in Francia'', Battisti ha precisato: ''C'è un manifesto degli agentipenitenziari italiani che chiedono vendetta, ci sono ministri che all'epocaerano i nostri avversari più duri''. ''Ci sono d'altra parte - ha aggiunto - lebugie del ministro della giustizia (Alfano, ndr.), il quale dice al Brasile chepotrò avere dei benefici carcerari, mentre in Italia c'è la divisione deipoteri, e quella è quindi una tematica del potere giudiziario''. ''Se torno inItalia - ha concluso Battisti - finisco in un carcere di massima sicurezza, enei primi sei mesi in una prigione senza luce diurna''.

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