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Filippine, faida tra rivali

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Strage di politici e giornalisti

Silvia Tironi
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È dialmeno 46 morti il bilancio del blitz dell'esercito compiuto questa mattina nelleFilippine in seguito al sequestro di una quarantina di persone da parte di centinaiadi uomini armati. L'operazione è avvenuta nell'isola di Mindanao, nel sud delleFilippine, dove stamane è stato decretato lo stato d'emergenza. Le vittime facevano parte di un gruppo di politici eletti e digiornalisti rapiti. Dalle prime notizie, pare che il sequestro sia statocondotto da sostenitori di un politico locale che volevano impedire lapresentazione della candidatura a governatore provinciale da parte di un rivale. Quattro i sopravvissuti al massacro, secondo quanto comunicato dal sindaco di Buluan Ibrahim Mangudadatu. Erano a bordo del primo mezzo del convoglio attaccato da un centinaio di uomini armati, e quando hanno visto che gli altri veicoli venivano fermati, hanno proseguito. Tra levittime dell'agguato ci sarebbero anche la moglie e le due sorelle del vicesindaco di Buluan, Ibrahim Mangudadatu «Sono stati tutti uccisi, decapitati»,ha dichiarato il politico. Fonti militari hanno parlato di 22 morti i cui corpisono stati trovati nella città di Ampatuan, nella provincia di Maguindanao, 930 chilometri a suddella capitale Manila. Secondo il colonnello Romeo Brawner, portavoce militare,tra le vittime ci sono 13 donne e 8 uomini, sulla cui identità sono ancora incorso verifiche. Brawner non ha saputo fornire dettagli sul modo in cui sonostati uccisi. E i corpi di altre 13 persone sono state trovate in una fossa comune. Le vittime sono state prima imbavagliate e sequestrate, quindi decapitate. «Ho parlato con mia moglie prima che venisse uccisa e so che gliAmpatuan sono responsabili di questa atrocità. Sono stati loro», ha dichiaratoMangudadatu. Ad essere sospettati sono i sostenitori della famiglia politicadegli Ampatuan. Gli assalitori sarebbero stati guidati dal sindaco della cittàdi Aguak Datu Unsay Ampatuan, rivale politico di Mangudadatu. La moglie diquest'ultimo stava andando a presentare la candidatura del marito alla caricadi governatore di Maguindanao per le elezioni di maggio quando il suo convoglioè stato attaccato. Il colonnello Jonathan Ponce, portavoce dell'esercito, ha spiegato chesono state inviate truppe nell'area per cercare di tenere a bada letensioni politiche. «La nostra missione è ora di liberare tutte quellepersone e di evitare una escalation di violenza tra le due fazionipolitiche avverse».Nelle Filippine sono previste per il maggio 2010 le elezioni per sceglierepresidente, vicepresidente, 12 parlamentari della Camera alta, 300 della Camerabassa e diversi amministratori locali. SecondoJesus Dureza, consigliere per Mindanao della presidente Gloria MacapagalArroyo, si è scatenata una guerra aperta tra famiglie locali per il controllodella città, in vista delle elezioni di maggio.

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