Afghanistan, 76 civilili uccisi
Feriti tre alpini italiani
Kabul – L'Afghanistan si sta trasformando in un bagno di sangue. "Settantasei persone, tutte civili, sono rimaste uccise oggi nel corso di un'operazione delle forze della coalizione nel distretto di Shindand, nella provincia di Herat", ha detto in un comunicato il ministero dell'interno a Kabul. Dei 76 morti 50 erano bambini al di sotto dei 15 anni e 26 erano adulti, tra i quali molte donne. Il ministero ha espresso il "suo più vivo rincrescimento per questo incidente involontario, e ha inviato sul posto una delegazione di dieci persone per ottenere maggiori dettagli una volta che l'inchiesta sull'episodio verrà portata a termine". “Numerose altre persone - ha aggiunto il ministero - sono rimaste ferite e le loro condizioni sono critiche”. Il governo di Kabul ha disposto l'avvio di un'inchiesta. Un team composto da 10 inquirenti è già stato inviato nell'area con l'incarico di indagare le circostanze in cui è avvenuto il grave incidente. Stamane, invece, sono rimasti feriti, per fortuna non gravemente, tre italiani, a causa di un'esplosione che ha investito una pattuglia vicino Kabul. Lo scoppio, avvenuto intorno alle 7:20 locali (le 4:50 in Italia), ha colpito un mezzo VM90 protetto del contingente italiano che stava viaggiando in una zona rurale a circa 20 chilometri a nord da Kabul. I militari italiani, come spiegato dal contingente, sono tutti alpini: uno del 9/o Reggimento dell'Aquila, gli altri due del 2/o Reggimento genio guastatori di Trento, e stavano andando a svolgere un'attività pianificata di bonifica di ordigni. Sulla natura dell'esplosione che li ha colpiti sono ancora in corso accertamenti. Il comando ha intanto già provveduto ad avvertire i familiari dei tre militari feriti di quanto è avvenuto e delle loro condizioni di salute.