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Mucca pazza, nuovo virus

Si teme un'altra epidemia

Maria Acqua Simi
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In Gran Bretagna si teme una nuova ondata di casi di variante umana del morbo della “mucca pazza”, dopo i risultati delle analisi genetiche condotte su un uomo di 30 anni morto nel gennaio scorso. Sembrerebbe, infatti, che Grant Goodwin, del Lanarkshire, presentasse una versione di un gene specifico differente rispetto a quella delle 166 vittime della vCjd - Creutzfeldt-Jakob Disease, comunemente conosciuto come “mucca pazza” - registrate in precedenza nel Paese. La patologia, collegata al consumo di carne di animali con Bse (encefalopatia spongiforme bovina), potrebbe dunque provocare una nuova ondata di casi in Gran Bretagna. Secondo i ricercatori che hanno esaminato Goodwin, fino a 350 persone con la stessa variante genetica potrebbero ammalarsi: «gli scienziati hanno sempre pensato che una seconda ondata di casi potesse emergere qualche tempo dopo la prima», rileva la Bbc online, descrivendo i risultati dello studio su Goodwin, pubblicati su "Lancet". Quella che ha coinvolto il 30enne, è la prima indicazione di un paziente che si pone al di fuori del gruppo genetico iniziale. I test condotti dal team di John Collinge della National Prion Clinic hanno infatti mostrato che Goodwin possedeva una versione eterozigota del gene “nel mirino”: MV, contro MM delle precedenti vittime. «Se anche le persone con altri genotipi sono suscettibili a sviluppare la malattia da prioni dopo l'esposizione alla carne infetta, dopo periodi più lunghi di incubazione, si potrebbero vedere altri casi», conclude Collinge.

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