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Afghanistan, Franco Bechis contro Biden e sinistra: "Cosa scopriamo dopo 20 anni"

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L'intenzione degli Stati Uniti non è mai stata quella di esportare la democrazia in Afghanistan: Joe Biden è stato molto chiaro nel discorso pronunciato ieri alla Casa Bianca. Un discorso nel quale ha difeso la scelta degli americani di lasciare definitivamente il territorio dopo ben 20 anni. Franco Bechis, però, in un editoriale sul Tempo sottolinea che le intenzioni degli Usa, in realtà, non sono mai state molto chiare: "Non l'avevamo capito noi, non lo avevano tragicamente compreso nemmeno le migliaia di giovani di Kabul che ieri hanno dato l'assalto all'aeroporto provando disperatamente ad aggrapparsi ai grandi aerei della Us Air Force che stavano decollando per rimpatriare il personale di ambasciate e consolati". Il presidente americano ha spiegato anche che il loro unico obiettivo - raggiunto - in Afghanistan fosse quello di sconfiggere il terrorismo ed Al Quaeda.

 

 

 

La "figuraccia", però, non riguarderebbe solo l'America, ma anche l'Italia. "Stiamo abbandonando al loro destino e a morte quasi certa almeno due mila afghani che avevano creduto alle fesserie che continuiamo a pronunciare in libertà e che per tutti questi anni hanno lavorato con noi", ha scritto il direttore del quotidiano romano. 

 

 

 

Bechis poi ha condannato anche l'assenza di un rappresentante del governo all'aeroporto: "Se penso al can can che ci fu quando fu portata nello stesso aeroporto Silvia Romano, appena liberata e avvolta dal velo dell'Islam a cui si era convertita, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio (oggi ancora in carica, ma ha preferito restare in spiaggia in Puglia) lì a fare mille salamelecchi, c'è da vergognarsi di essere italiani per le assenze di ieri".

 

 

 

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