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Melbourne, "sembra un ragno gigante". Peggio: disgustoso avvistamento per strada, "ma non si erano estinti?"

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Incontri ravvicinati al limite del disgustoso. Un australiano residente a Melbourne si è imbattuto per strada in un quello che sembrava a tutti gli effetti un ragno gigante. Sorpreso e spiazzato, si è avvicinato con l'obiettivo del telefonino e ha realizzato finalmente di cosa si trattasse: un gruppo di larve, simili a bruchi, ammassate e brulicanti. Come prima cosa, ha pubblicato il video sul social Reddit, chiedendo agli altri utenti di aiutarlo a capire che tipo di insetti avesse di fronte. Pronte le risposte: si trattava di esemplari di sega spitfire (imonottero australiano), della famiglia degli insetti Pergidae. Larve un tempo molto comuni in Australia, ma ora molto meno frequenti, soprattutto negli agglomerati urbani. Da qui lo spiazzamento dell'uomo e degli altri utenti.

 

 

 


"Queste cose mi davano gli incubi da bambino - *brividi*", scrive qualcuno. Arrivano altre conferme. "Gli spitfire sugli alberi mi ricordano quando ero bambino. Erano ovunque, ora non li vedo mai". C'è anche chi ha nostalgia dei bei vecchi tempi, quando la natura dominava incontrastata: "Mi mancano queste cose! Li incontravo sempre mentre tornavo a casa durante i miei giorni di scuola elementare. Sono semplicemente scomparsi nel tempo, quindi sono felice di vedere che non si sono estinti".

Le larve sono solite vivere raggruppate sui rami di eucalipto o gli alberi della gomma, dove si proteggono dai loro maggiori predatori, gli uccelli. Sono innocue per l'uomo, ma quando si sentono in pericolo secernono una sostanza giallastra, simile a vomito, in grado di tenere a distanza formiche e altri nemici letali. Le larve pelose nere alla fine diventano seghe con due paia di ali e senza pungiglione: intorno a metà primavere i bozzoli, letteralmente, esplodono. Lo "stadio pupale", però, spiega un articolo del Daily Mail, può estendersi per due o tre anni. Una particolarità è che le seghe spitfire femmine sono la stragrande maggioranza e dunque hanno sviluppato la capacità di deporre uova anche senza accoppiamento.

 

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