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Ucraina, le notizie in diretta. Nel giorno della quasi tregua, l'orrore di Mykolaiv: missile russo contro il palazzo del governatore, 12 morti

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Oggi è il giorno degli attesissimi negoziati di pace a Istanbul, che proseguiranno anche mercoledì. Prima dei negoziati, un lungo giro di telefonate tra leader. Nelle prossime ore prevista una telefonata Macron-Putin: è insomma il giorno della diplomazia. La Russia sarebbe pronta a cedere sulla "denazificazione" dell'Ucraina e l'ingresso di Kiev nella Ue. Tiene banco il caso del presunto avvelenamento di Abramovich. Joe Biden ancora contro Vladimir Putin: "Dittatore". 
 


Ore 20.51; Kiev, prima riunione pubblica del governo
Il consiglio dei ministri ucraino per la prima volta dopo l'inizio dell'invasione russa si è riunito in pubblico oggi. Lo ha annunciato il premier Denys Shmyhal, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa France Presse. "Oggi, per la prima volta dall'inizio della guerra, il governo ha tenuto una riunione pubblica" ha dichiarato su Telegram. "La maggior parte dei nostri colleghi - ha continuato - lavorano a Kiev, Gli altri sono in missione in diverse regioni". Shmyhal ha concluso il suo messaggio affermando:: "Il paese si rimette al lavoro". Altre riunioni del consiglio dei ministri si terranno ad horas, si legge sul sito del governo ucraino, perché "la gente vuole che noi lavoriamo sul quotidiano per avvicinarsi assieme alla vittoria". Il consiglio dei ministri è stato aperto ai media accreditati, che lo hanno potuto seguire su internet. 

Ore 20.29: Raid russo a Mykolaiv, 12 morti
E' salito a 12 morti e 33 feriti il bilancio del raid aereo russo contro l'ufficio del governatore militare regionale di Mykolaiv. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza ucraini. 

Ore 18.51: Palazzo Chigi, "coordinamento su corridoi umanitari e rifugiati"
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz, e il Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson. I cinque leader hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento sull’aiuto alla popolazione e alle Istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all’assistenza ai crescenti flussi di rifugiati. Lo fa sapere Palazzo Chigi. 

Ore 18.37: Boris Johnson, "Tenere alta la guardia, Putin vuole la resa"
"Tenere alta la guardia". Il premier inglese Boris Johnson, al telefono con il presidente americano Joe Biden, quello francese Emmanuel Macron, il premier italiano Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, avverte sulle reali intenzioni di Vladimir Putin: "Dobbiamo giudicare il regimedalle sue azioni, non dalle sue parole". Secondo quanto si legge in una nota di Downing Street, secondo cui lo stesso Johnson, Biden, Macron, Scholz e Draghi "hanno concordato sulla necessità di continuare a sostenere il popolo ucraino nella sua lotta contro la barbarie russa". Il premier britannico ha ricordato "i terribili attacchi in corso in città come Mariupol, che hanno già subito settimane di bombardamenti". "Putin - ha denunciato ancora Johnson - sta rigirando il coltello nella ferita aperta dell'Ucraina nel tentativo di costringere il paese e i suoi alleati a capitolare", ma "dovremo essere implacabili nella nostra risposta". I leader hanno infine discusso della necessità "di lavorare insieme per rimodellare l'architettura energetica internazionale e ridurre la dipendenza dagli idrocarburi russi" e hanno concordato che "non ci può essere alcun cedimento della determinazione occidentale fino a quando l'orrore inflitto all'Ucraina non sarà finito". 

Ore 18.29: Putin a Macron: "Corridoi umanitari solo se nazionalisti depongono le armi"
Conclusa dopo un'ora la nuova telefonata tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, il presidente russo avrebbe detto al presidente francese di non aver intenzione di concedere alcun corridoio umanitario per Mariupol, a meno che le milizie nazionaliste ucraina, cioè il Battaglione Azov, non depongano immediatamente le armi.


Ore 17.59: "Ferito a Mariupol il comandante ceceno Geremeyev"
Il comandante ceceno Ruslan Geremeyev, vicino al leader Ramzan Kadyrov, è stato gravemente ferito a Mariupol. Ad annunciarlo tramite Telegram il Battaglione Azov. Geremeyev sta guidando le truppe cecene, alleate dei russi, nell'assalto finale alla città più devastata da questo primo mese di guerra. Non si tratta di una personalità secondaria: il comandante è considerato l'organizzatore dell'assassinio del politico russo Boris Nemtsov ed è il braccio destro di Kadyrov. Lo stesso leader ceceno, in mattinata, aveva arringato le sue truppe: "E' necessario completare quello che abbiamo iniziato e non fermarsi. Dobbiamo andare a Kiev e prendere Kiev. Questi negoziati non serviranno a nulla, ne sono convinto". Nel pomeriggio, a Istanbul, in realtà è poi arrivata la svolta con le truppe russe che stanno già lasciando la regione di Kiev. Ma a Mariupol probabilmente si continuerà a combattere, anche in caso di cessate il fuoco locale. "Dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato, distruggere i nazisti. Solo a quel punto potremo pensare a cosa fare in seguito", spiegava Kadyrov ai suoi. E a Mariupol ormai è un confronto senza quartiere tra ceceni e Gruppo Wagner da un lato e Battaglione Azov (i "nazisti" a cui si riferisce Kadyrov) dall'altro"

Ore 17.43: "Mariupol distrutta, strade piene di morti"
"Mariupol era un gigante economico dell'Ucraina, un porto importantissimo, l'azienda più importante del metallo" nel Paese, "mezzo milione di abitanti e oggi è quasi distrutta, rasa al suolo. Tre settimane fa abbiamo gridato al mondo intero che proprio in quella città sono state viste le fosse comuni. Oggi vi posso dire che non c'è nessuno da seppellire. Le strade sono strapiene di civili uccisi". Cosi' l'arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, in un incontro online organizzato dal Pontificio Istituto Orientale sul ruolo della Chiesa greco-cattolica ucraina nel contesto della guerra.

Ore 17.26: Il prezzo del petrolio crolla sotto i 100 dollari al barile, in rialzo Wall Street New York 
I progressi delle ultime ore sul fronte dei negoziati tra Russia e Ucraina stanno avendo effetti benefici sulle finanze statunitensi. Il prezzo del petrolio West Texas Intermadiate (Wti) è sceso sotto quota 100 dollari al barile, mentre a Wall Street il mercato azionario appare in rialzo. L'indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,42 per cento in apertura, il Nasdaq Composite lo 0,61 per cento e il Dow Jones lo 0,51 per cento. L'indice di volatilita' di Wall Street e' sceso a 19,3 punti, il livello più basso da metà gennaio. In diminuzione, invece, il valore delle azioni dei colossi del petrolio come Exxon Mobil e Chevron, entrambe in calo di oltre due punti percentuali.

Ore 17.25: Medinsky, "Descalation attorno a Kiev non è cessate il fuoco"
La descalation delle operazioni militari russe attorno a Kiev e Chernihiv, annunciata oggi dal ministero della Difesa russo, non significa un cessate il fuoco, ha detto il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky in un'intervista alla Tass. "Non è un cessate il fuoco ma una nostra aspirazione, di gradualmente raggiungere una descalation del conflitto almeno su questi fronti", ha detto. 

Ore 17.14: L'arcivescovo di Kiev nella lista delle "persone da eliminare" 
"Noi leader religiosi siamo nella lista delle persone da eliminare". L'arcivescovo di Kiev Shevchuk denuncia l'intenzione dei russi di uccidere anche gli esponenti della Chiesa ucraina. "C'erano infiltrati persino tra i cantori del coro della cattedrale", ha rivelato.

Ore 16.08 Giornalista ucraina arrestata dai russi
È stata arrestata dai russi la giornalista Iryna Dubchenko, che collabora con l’agenzia di stampa Unian. Lo conferma la stessa agenzia specificando che il fermo è avvenuto nel villaggio di Rozivka, nella regione di Zaporizhia. La giornalista sarebbe stata trasferita a Donetsk per indagini e l’ultimo contatto con lei - ha affermato la sorella Oleksandra Dubchenko - risale al 26 marzo.

15.59 Mosca: Negoziati su realtà territoriali attuali
Nell'agenda dei negoziati cominciati a Istanbul c'è "il riconoscimento delle attuali realtà territoriali" dell'Ucraina. E' quanto afferma la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dalla Interfax, riferendosi implicitamente alla Crimea e al Donbass. La Russia, per la pace, vuole quei territori.

Ore 15.45 l'Italia tra i Paesi garanti della sicurezza indicati dall'Ucraina
Figura anche l'Italia tra i Paesi garanti indicati dall'Ucraina per la propria sicurezza. Lo ha evidenziato il capo della delegazione ucraina a Istanbul, David Arakhmia, citando anche Regno Unito, Cina, Polonia, Stati Uniti, Francia, Turchia, Germania, Canada e Israele.

Ore 15.17: Kiev, "No ingresso nella Nato, ma vogliamo garanzie sicurezza come art. 5-2
La proposta avanzata dall'Ucraina prevede che in caso di attacco Kiev abbia il diritto di convocare un vertice di emergenza dei Paesi garanti della sicurezza entro tre giorni. Se il vertice non sarà risolutivo i Paesi garanti forniranno armi e assistenza all'Ucraina. "Chi vediamo tra i garanti? I paesi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e anche Turchia, Germania, Canada, Italia, Polonia e Israele", ha detto David Arakhamia, membro della delegazione ucraina, in conferenza stampa, sottolineando però che si tratta di un elenco indicativo. "Il trattato", ha precisato, "dovrebbe essere aperto ai Paesi che esprimeranno il desiderio di aderirvi". Arakhamia ha spiegato che sono in corso negoziati con i paesi potenziali garanti della sicurezza dell'Ucraina, e che alcuni di questi hanno già dato un'approvazione preliminare. Le garanzie di sicurezza internazionale temporaneamente non funzioneranno in Crimea e nel territorio delle autoproclamate repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk, ha spiegato ancora il negoziatore. 

Ore 15.15: I volontari di Odessa, "resisteremo ma ci servono armi"
"Tutti gli uomini di Odessa sono pronti a difendere la città dai russi". Solo nel Battaglione Volontari di Odessa 'Difesa di Odessa. Nato in battaglia', il consigliere comunale Andrey Vagapov è stato "in grado di radunare 2.500 persone, alcune delle quali erano già addestrate". Tra loro "ci sono anche stranieri", ma "non italiani, almeno non ancora". Ma "se ci verranno date le armi e le munizioni adatte, solo nel mio battaglione arriveremo a 7.500 uomini". Come spiega in un'intervista all'Adnkronos, "grazie alla mia popolarità e alla mia posizione civica ho promosso la formazione di questo battaglione prima dello scoppio della guerra invitando tutti a unirsi ai ranghi prima dell'inizio dell'ostilità sul campo", perché "sì, mi aspettavo questa invasione già da diversi mesi". I cittadini di Odessa, quindi, non si sono fatti trovare impreparati dall'annuncio del presidente russo Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio, "dalla fine del 2013 ho capito chi erano i russi, e da allora non ho mai più cambiato opinione". 

Ore 15.11: Medinskij, "Kiev rinuncia a riprendere Crimea e Donbass con mezzi militari"
L'Ucraina rifiuta di tentare di acquisire nuovamente il controllo su Crimea e Donbass con mezzi militari. Lo ha affermato il capo della delegazione russa e consigliere presidenziale, Vladimir Medinskij, al termine delle trattative odierne a Istanbul. A suo dire le proposte di Kiev su un sistema di garanzie di sicurezza suggeriscono che queste non si applicano ai territori menzionati. Pertanto l'Ucraina avrebbe dichiarato che la reintegrazione di Crimea e Donbass nel proprio territorio e' possibile solo attraverso la diplomazia. "Naturalmente, questo non corrisponde in alcun modo alla nostra posizione, ma l'Ucraina ha formulato il suo approccio", ha spiegato Medinskij all'emittente televisiva "Primo Canale".

Ore 15.10: Kiev, "Da Paesi garanti armi e cieli chiusi"
"I Paesi garanti dovranno fornirci assistenza militare, forze armate, armamenti, cieli chiusi: tutto ciò di cui abbiamo tanto bisogno ora e che non possiamo ottenere". Lo ha detto David Arakhamia, uno dei negoziatori ucraini dopo i colloqui a Istanbul citato da Ukrainska Pravda

Ore 15.04: Kiev, "status della Crimea da decidere entro 15 anni"
L'Ucraina propone alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli, da concludersi entro i prossimi 15 anni. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dall'agenzia Unian. Sul Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky con negoziati ad hoc.

Ore 14.51: Usa, "Mosca ha iniziato ritiro vicino Kiev
Secondo la Cnn, che cita due funzionari americani, la Russia sta iniziando a ritirare le sue forze dalle vicinanze di Kiev. Sarebbe in atto un grande cambio di strategia. Secondo gli Stati Uniti, i movimenti già osservati non sono un aggiustamento di breve termine, ma una mossa di lungo termine. 

Ore 14.36 Delegazione ucraina a Istanbul: Pace piena in Ucraina prima dell'accordo e referendum 
"Ci deve essere una pace piena sul territorio ucraino" prima di poter firmare un "qualsiasi accordo finale con la Russia". Questa la spiegazione del capo negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, al termine dei colloqui di Istanbul. Podolyak ha poi ricordato che "prima di tutto sarà necessario un referendum in Ucraina sui termini dell'accordo con la Russia".

Ore 14.28 Ucraina: Mosca evoca la possibilità di un accordo
Se il lavoro sul trattato Mosca-Kiev si muove velocemente e si trova un compromesso, la possibilità di un trattato di pace sarà più vicina. Questa la pesantissima conferma del capo negoziatore russo Medinsky citato dalla Tass. Nel caso in cui i negoziati in Truchia fossero quelli chiave per un accordo di pace, Erdogan ne uscirebbe come trionfatore, riabilitando profondamente la sua immagine

Ore 14.24 Ucraina: Mosca, riduzione drastica attività militari a Kiev e Chernikiv
"Faremo due passi concreti per la escalation della crisi": così il consigliere presidenziale russo, Vladimir Medinsky al termine dei colloqui a Istanbul tra la delegazione ucraina e russa. I colloqui, ha continuato, sono ora in fase concreta e "la Russia ridurrà drasticamente l'attività militare vicino a Kiev e Chernikiv". Il vice ministro della Difesa, Alexander Fomin, presente ai negoziati in Turchia, ha confermato la decisione "al fine di aumentare la fiducia reciproca per i futuri negoziati"

Ore 13.56 - Kiev: Sì a neutralità, ecco le condizioni
Potremmo davvero essere a un punto di svolta. I colloqui di Istanbul tra Russia e Ucraina hanno dato risultati sufficienti per l’organizzazione di un faccia a faccia tra i presidenti dei due Paesi, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino, Mikhailo Podolyak, al termine della tornata negoziale. Il russo Medinsky ha definito i colloqui "molto costruttivi", tanto che l'Ucraina si è detta pronta alla neutralità "con un sistema di garanzie adeguate"

Ore 13.43 Conclusi colloqui tra Russia e Ucraina in Turchia
È terminata la prima giornata di colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul. Lo fa sapere l’ufficio stampa dell’ambasciata ucraina di Ankara. Non è ancora chiaro se il negoziato andrà avanti anche domani, mentre è attesa a breve una conferenza stampa da parte di un membro della delegazione di Kiev.

Ore 13.23 Russia espelle 10 diplomatici dei Paesi baltici
Moasca ha espulso 10 diplomatici dei Paesi baltici. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Mosca, che nelle scorse ore aveva convocato gli ambasciatori di Lettonia, Lituania ed Estonia per comunicare loro la decisione. Si tratta di una misura in risposta ai tre Paesi che, con un’azione coordinata, il 18 marzo avevano espulso 10 diplomatici russi. La mossa era stata anticipata qualche ora prima con la convocazione degli ambasciatori dei paesi interessati dalle espulsioni

Ore 13.18 Viceministro di Kiev: Putin vuole dipendenza Ue dal suo gas 
"Putin ha un piano speciale e non ha bombardato le infrastrutture che collegano l’Europa in Ucraina, perché il suo piano è acquisirle per poi usarle e mantenere la dipendenza dell’Europa. È un attacco al futuro dell’Europa". Questo l'allarme del viceministro dell’Energia ucraino, Yeroslaw Demchenkov, al Berlin Energy Transition Dialogue. "Secondo i russi l’Europa non può sopravvivere senza importazioni russe, dobbiamo cancellare questa convinzione", ha concluso

Ore 13.05 Ministero della Difesa ucraina: Russia non rinuncia ai tentativi di circondare Kiev
La Russia non abbandona del tutto i tentativi, se non di catturare, almeno di circondare Kiev. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, rimarcando come l’esercito russo vuole mantenere l’accerchiamento anche di Chernihiv, Kharkiv e Sumy. Secondo il portavoce, le truppe russe hanno intenzione di spostare parte dei militari e degli armamenti verso le regioni di Donetsk e Luhansk, per ottenere il pieno controllo sul Donbass.

Ore 12.49 Cremlino: insulti di Biden a Putin sono dannosi ma Russia e Usa devono parlare di stabilità
"Gli insulti personali non possono non lasciare il segno nelle relazioni tra i capi di stato. Soprattutto gli insulti personali, che in generale non dovrebbero avere posto nella retorica del capo di stato", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rifendendosi alle parole di Biden contro Putin dei giorni scorsi. "Naturalmente, questo fattore ha un impatto negativo", ha aggiunto. Tuttavia "il dialogo tra la Russia e gli Stati Uniti è necessario in ogni caso". "È necessario non solo nell'interesse dei nostri due paesi, ma anche nell'interesse del mondo intero. In un modo o nell'altro, prima o poi dovremo parlare delle questioni di stabilità, sicurezza e così via", ha dichiarato.

Ore 12.38 - Ue: Contrari a pagamento gas russo in rubli
"L’Unione europea è parte del G7 e quindi la posizione comunicata ieri sul pagamento del gas in rubli è la stessa", ha affermato il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. "I ministri dell’Energia hanno chiarito che i contratti prevedono in modo esplicito il pagamento in euro o dollari", ha concluso il portavoce Tim McPhie.

Ore 12.25 Kiev: ucciso vicino a Kharkiv colonnello russo Kuryla
È stato ammazzato vicino a Kharkiv il colonnello comandante russo della 200a brigata di fucilieri motorizzati, Denis Kuryla. Lo sostiene lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina secondo quanto riferisce Ukrainska Pravda. Le perdite della brigate sarebbero di circa 1.500 uomini.

Ore 12.23 Peskov, sostegno russi a operazione militare in forte crescita
Il sostegno della popolazione russa "all'operazione speciale in Ucraina e in generale alle azioni del presidente Vladimir Putin" sta registrando "una crescita senza precedenti". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, lo riporta la Tass. Secondo un sondaggio di Mosca il numero di cittadini che considerano giusta la decisione di effettuare l'operazione è passato dal 68% al 73%. "Questo è un dato di fatto", ha concluso Peskov.

Ore 12.21 Ucraina: Shoigu, Russia risponderà' alla fornitura di aerei della Nato
La Russia risponderà adeguatamente se la Nato consegnerà aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea all'Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, in un intervento trasmesso in videoconferenza. Gli Stati Uniti non hanno intenzione, al momento, di fornire aerei da combattimento all'Ucraina, poiché una tale mossa potrebbe essere percepita dalla Russia come un'escalation e comporterebbe serie conseguenze.

Ore 12.19 Russi nazionalizzeranno le proprietà ucraine in Crimea, anche quella di Zelensky
Le autorità russe della Crimea occupata hanno dichiarato la loro intenzione di "nazionalizzare" nella penisola le proprietà dei cittadini ucraini che sostengono il loro paese durante l'invasione militare della Russia. Fra questi l'appartamento della famiglia del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy a Livadia. Lo scrive Radio Svoboda, citando le autorità locali, che considerano i cittadini ucraini che sostengono Kiev come "traditori" e intendono coinvolgere i servizi speciali russi nel determinare l'elenco delle persone le cui proprietà devono essere "nazionalizzate".

Ore 12.15 Kiev: ucciso a Kharkiv colonnello russo Kuryla
Ucciso vicino a Kharkiv il colonnello comandante russo della 200a brigata di fucilieri motorizzati, Denis Kuryla. Lo sostiene lo Stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina secondo quanto riferisce 'Ukrainska Pravda'. Le perdite della brigate sarebbero di circa 1.500 uomini. 

Ore 11.39 Mosca: comunicato alla fine dei colloqui
Tra alcune ore, conclusi i colloqui di Istanbul tra i negoziatori di Russia e Ucraina, verrà emesso un comunicato. Lo ha rivelato, così come riporta Reuters, il capo della delegazione di Mosca, il consigliere presidenziale russo, Vladimir Medinsky. I delegati russi hanno protestato con la controparte ucraina per i video che mostrerebbero torture inflitte dai soldati ucraini ai prigionieri di guerra russi. I negoziatori ucraini, da parte loro, hanno fatto sapere che la principale questione messa sul tavolo da Kiev riguarda le garanzie di sicurezza da accompagnare allo status di neutralità e, in secondo luogo, le questioni umanitarie.

Ore 11.18 Mosca: Aviazione e difesa aerea di Kiev quasi distrutte
Prosegue la propaganda militare da una parte e dall'altra con bilanci non verificabile sulle perdite subite dagli avversari. Stando al ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, l'aviazione e la difesa aerea ucraine sono state "praticamente distrutte dalle forze russe". Shoigu afferma che Kiev ha perso 152 aerei su 123, 77 elicotteri su 149, 152 sistemi di difesa antiaerea su 180". Quanto alla marina militare ucraina, è andata", assicura il ministro che fino a poco fa veniva dato per scomparso

Ore 10.53 Odessa, forte esplosione
Poco prima delle 11 ora locale si è udita una forte esplosione a Odessa, la più forte da diverse settimane. Si sta localizzando il punto della deflagrazione. Dopo il missile che ha colpito il palazzo del governatore di Mykolaev, è ripreso l'attacco al sud dell'Ucraina.

Ore 10.41 Kharkiv, attacco brutale
"Nelle ultime 24 ore la regione di Kharkiv è stata attaccata 46 volte e colpita da 280 colpi di lanciarazzi multipli Grad. Le forze armate ucraine riescono a opporre la resistenza. Dalle zone di Rogan, Chuguiv e Dergaci cerchiamo di respingere il nemico. Rimane critica la zona di Izyum. Nelle ultime 24 ore i nostri militari sono riusciti ad appropriarsi di molti mezzi militari russi tra cui anche i mezzi di interferenze radioelettroniche che ora saranno utili per il nostro esercito": queste le comunicazioni di Oleg Synegubov, governatore dell'amministrazione regionale di Kharkiv.

Ore 10.37 Fonti russe: Ai negoziati la neutralità Ucraina è nella bozza
I termini dello status neutrale dell'Ucraina sono discussi nei colloqui a Istanbul: lo ha confermato a Interfax una fonte russa che ha familiarità con i progressi dei negoziati. "Le parti hanno iniziato i negoziati a livello di capi delegazione. In particolare, è stata sollevata la questione dei termini del possibile status neutrale dell'Ucraina", ha aggiunto la fonte. "Presumibilmente, l'incontro può finire con la messa su carta dei termini dello status neutrale" ha aggiunto.

Ore 10.24 Kiev: ai negoziati insisteremo su garanzie di sicurezza
Nel corso dei colloqui con la Russia, la delegazione ucraina insisterà sulle garanzie di sicurezza internazionale per Kiev. Lo ha annunciato il vice capo dell'ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, uno dei negoziatori ucraini, così come riportato da Unian. "Insisteremo sulle garanzie di sicurezza internazionali per l'Ucraina. La pace in Ucraina è il nostro compito principale", ha concluso.

Ore 10.12 Mosca convoca ambasciatori di Lettonia, Estonia e Lituania
Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori dei tre Paesi baltici. Lo ha riferito una fonte citata dall'agenzia Tass, secondo cui gli ambasciatori verranno presto informati della decisione "basata sul principio di reciprocità, di espellere alcuni dei loro diplomatici". Lettonia, Estonia e Lituania, con un'azione coordinata, il 18 marzo avevano espulso dieci diplomatici russi. La tensione, insomma, cresce alle stelle

Ore 10.00 Kuleba: Non mangiate né bevete con i russi
I negoziatori seduti al tavolo con la controparte russa "non devono mangiare né bere assieme ai loro interlocutori". L'avvertimento arriva dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, all'indomani della notizia del presunto avvenuto avvelenamento subito Roman Abramovich - presente alla negoziazione - e di due negoziatori ucraini. "Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie", ha concluso Kuleba secondo quanto riporta l'emittente britannica Sky News.

Ore 09.52 Mosca: Mariupol sotto controllo
Le forze filo-russe dell'autoproclamata Repubblica popolare del Donestk hanno rivendicato di avere il "pieno controllo" della città di Mariupol", nell'Ucraina meridionale, la città più colpita da questa guerra, tanto che sarebbe sostanzialmente stata del tutto rasa al suolo. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Tass, che cita il vice ministro dell'Informazione dell'autoproclamata Repubblica riconosciuta dalla Russia, Daniil Beznosov. "Su Mariupol la pulizia della città continua, il centro è già sotto il nostro pieno controllo", ha affermato Beznosov

Ore 9.45 Navi russe si avvicinano al porto di Odessa
Alle 10 di questa mattina, ora locale, stando a quanto riferisce il Corriere della Sera le navi russe si sono avvicinate al porto di Odessa. La circostanza è stata confermata anche dai i militari della città. E i russi stanno bombardando Prybuzke, 10 chilometri nord est da Lymani, a sud di Mykolaiv, dove si sente l’artiglieria ucraina in azione e dove sono in transito decine di mezzi militari. 

Ore 9.40 Attacco a Mykolaiv, colpito edificio amministrativo
In mattinata l’esercito russo è tornato ad attaccare la città si Mykolaiv, a poco più di 100 chilometri a est di Odessa. Lo riporta il servizio statale di emergenza ucraino, spiegando che i missili russi hanno colpito un edificio amministrativo regionale di nove piani, "distruggendo la sua parte centrale". L’attacco è avvenuto attorno alle 8.30 ora locale di questa mattina. In questi minuti le sirene sono tornate a suonare in città.

Ore 9.12 Iniziati colloqui tra i negoziatori a Istanbul
Le delegazioni di Russia e Ucraina hanno iniziato i colloqui a Istanbul, a Palazzo Dolmabahce, con la partecipazione del presidente turco Tayyip Recep Erdogan. Il canale televisivo Russia Today ha trasmesso l’inizio della riunione. Erdogan si è rivolto ai negoziatori con un breve discorso prima dei colloqui. Entrambe le parti hanno "legittime preoccupazioni", ha affermato Erdogan, invitando i negoziatori a "porre fine a questa tragedia"

Ore 8.35 Kiev: forse russe respinte su diversi fronti
Le forze ucraine stanno respingendo i militari russi su diversi fronti e in alcune zone "contrattaccano con successo". Lo ha affermato lo Stato maggiore di Kiev, dando l’aggiornamento della situazione sul terreno. Le truppe di Mosca continuano a lanciare attacchi missilistici e sganciare bombe, "cercando di distruggere completamente le infrastrutture e le aree residenziali delle città ucraine". Le forze ucraine hanno fatto sapere di aver "respinto sette attacchi nelle direzioni di Donetsk e Luhansk", ha concluso.

Ore 08.22 Abramovich è a Istanbul
Per l'agenzia russa Tass Roman Abramovich è a Istanbul, dove si terrà il nuovo round di negoziati tra Mosca e Kiev. Ieri le indiscrezioni circa l'avvelenamento dell'oligarca russo aveva avuto sintomi di avvelenamento dopo una precedente tornata di colloqui.

Ore 8.27 Nikopol, attacco missilistico
Le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico vicino a Nikopol, nell’Est dell’Ucraina. Lo ha annunciato su Facebook il capo dell’amministrazione statale e regionale di Nikopol Yevhen Yevtushenko, citato da Ukrinform. "Per il momento non ci sono notizie di vittime e non ci sono informazioni sulla reale minaccia per la città", ha conclusoYevtushenko.

Ore 8.00 Zelensky: "Vostre sanzioni deboli, noi paghiamo con la vita"
Volodymyr Zelesnky si scaglia ancora contro l'Occidente, "colpevole" di muoversi con eccessiva cautela. Le sanzioni, ha affermato il premier ucraino in un video pubblicato nella notte non sono che misure "passive: Non ci dovrebbero essere pacchetti di sanzioni sospese", ossia vincolate a ulteriori mosse delle truppe russe. "Si dice che ulteriori sanzioni possano essere vincolate all’uso di armi chimiche. Pensateci — stiamo aspettando che vengano utilizzate armi chimiche. E noi, che siamo qui, dovremmo aspettare che vengano utilizzate su di noi. Non basta quel che la Russia sta facendo per imporre contro di loro un embargo petrolifero? Non bastano le bombe al fosforo? Semplicemente non ci sono parole. Perché se le sanzioni possono essere aggirate, la leadership russa penserà di poterle evitare senza problemi. E noi, ucraini, paghiamo con le nostre vite. Migliaia di vite. La paura rende complici", conclude Zelensky

06.53 Kuleba: "Putin ha i suoi piani, noi i nostri"
"Se Putin ha i suoi piani per 'distruggere' l'Ucraina, anche noi abbiamo i nostri, vincere la guerra e liberare i nostri territori": così il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in tv, secondo quanto riferito dall'agenzia ucraina Unian, rilanciata dalla Ukrainska Pravda. Il riferimento è al tentativo di mediazione attribuito dal Times all'oligarca russo Roman Abramovich al quale il presidente russo Putin avrebbe reagito affermando: "Digli che li distruggerò". "Ricordo che Putin aveva detto che avrebbe catturato Kiev e le città chiave dell'Ucraina in pochi giorni, ma non è avvenuto", ha concluso

Ore 6.41 Bbc: chi ha avvelenato Abramovich
Potrebbe essere stato organizzato da estremisti russi il presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich con sintomi avvertiti durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all'inizio di questo mese. Sintomi che avrebbero accusato anche due negoziatori di pace ucraini. Lo rivela la Bbc che cita un rapporto riservato. Eppure, un funzionario statunitense, citato da Reuters e rimasto anonimo, avrebbe affermato che a parere dell'intelligence i sintomi sarebbero dovuti a fattori "ambientali" e non ad avvelenamento. 

Ore 5.55 Tass, Onu all'Ucraina: Indagare su torture a prigionieri di guerra
L'Onu ha chiesto alle autorità di Kiev e di Mosca di fare luce sugli episodi di torture inflitte ai prigionieri di guerra in Ucraina, mostrati da alcuni video apparsi su Internet. Lo ha dichiarato - fa sapere l'agenzia Tass - il capo della Missione di monitoraggio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Ucraina, Matilda Bogner.

Ore 04.45 Cremlino: attacco a Paesi Nato? No
La Russia non ha in mente alcun attacco a Paesi Nato. Lo ha confermato al canale televisivo americano Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia "un atto reciproco". Lo rilancia Ria Novosti. "Se questa non è un'azione di ritorsione, se non ci obbligano a farlo. Non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci", ha risposto Peskov a chi gli chiedeva di immaginare una situazione tale per cui inviare truppe in un paese della Nato.

Ore 2.12 Peskov: guerra commerciale occidente contro Russia 
La Russia si sente circondata da una "realtà ostile", poiché è "nel mezzo di una guerra, economica e commerciale" portata avanti dai Paesi dell'occidente, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nell'intervista all'emittente americana Pbs.

Ore 1.50 Peskov: Allarmanti e insultanti parole Joe Biden su Putin
Le parole del presidente Usa Joe Biden sul fatto che Vladimir Putin non possa restare al potere perché è un tiranno, sono state "abbastanza allarmanti e sono da considerare un insulto personale". Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in una intervista all'emittente americana Pbs.

Ore 00.45 Joe Biden rilancia: Putin è un dittatore
Joe Biden torna a definire Vladimir Putin un dittatore, questa volta dal suo account Twitter personale e non su quello ufficiale @POTUS. "Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia", ha postato Joe Biden poche ore dopo aver dato del "macellaio" allo zar, con tutte le conseguenze del caso.

Ore 00.30 Uk oltre mille mercenari della Wagner nell'est
"La compagnia militare privata russa, il gruppo Wagner, si è già schierata nell'Ucraina orientale, ci aspettiamo che dispieghino più di mille mercenari, inclusi alti dirigenti dell'organizzazione, per intraprendere operazioni di combattimento". Così su Twitter il ministero della Difesa britannico aggiungendo che, "a causa delle pesanti perdite e di una invasione che si è ampiamente fermata", Mosca "è stata molto probabilmente costretta a rivedere le priorità del gruppo Wagner", portando in Ucraina i suoi combattenti che si trovano in Siria e in altre zone dell'Africa.

Ore 00.12 Media: ok Mosca a Ucraina in Ue se non allineata militarmente
La Russia non chiederebbe più la "denazificazione" all'Ucraina ed è pronta a lasciare Kiev entrare nell'Ue a condizione che rimanga non allineata militarmente: questo prevede la bozza del cessate il fuoco fra Mosca e Kiev, secondo quattro fonti citate del Fiancial Times. Nel documento, si spiega, Mosca rinuncerebbe alle richieste di "denazificazione", di "smilitarizzazione" e di tutela legale della lingua russa in Ucraina, ma c'è comunque la richiesta che Kiev rinunci a ospitare basi militari straniere e abbandoni la sua ambizione di diventare membro della Nato. Le fonti, aggiunge l'autorevole quotidiano britannico, hanno richiesto l'anonimato perché la questione "non è ancora finalizzata". Le delegazioni di Russia e Ucraina inizieranno un nuovo round di colloqui in mattinata in Turchia.

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