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Bruce Willis "ha sparato nel momento sbagliato": la tragedia sfiorata dietro al ritiro. Salute, indiscrezioni drammatiche

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L'afasia di Bruce Willis ha sconvolto tutti. Questa malattia, che comporta la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio, ha costretto l'attore a ritirarsi e a dire addio al cinema. In realtà, però, prima che Willis lo rendesse noto, registi e sceneggiatori sul set se ne erano già accorti da un pezzo. Lo dimostrano diverse testimonianze riportate dal Los Angeles Times. Racconti con cui registi e colleghi affermano che l'attore "da tempo mostrava segnali di declino mentale". A quanto pare aveva difficoltà a ricordare le battute e parecchi momenti di confusione.

 

 

 

"Dobbiamo ridurre il copione di Bruce di circa 5 pagine", aveva scritto Mike Burns, il regista di "Out of Death", in un'email del giugno 2020 allo sceneggiatore del film. La sua, però, non è l'unica testimonianza sull'attore. Jesse V. Johnson, che ha diretto l'attore in "White Elephant", ha rivelato: "Era chiaro che non si trattava del Bruce che ho conosciuto. Siamo tutti fan di Bruce Willis. Una fine triste per una carriera incredibile, ma nessuno di noi si sentiva più a proprio agio a lavorare con lui".

 

 

 

Per non parlare poi del pericoloso incidente che sarebbe avvenuto sul set di "Hard kill" nel 2020, stando ad alcune fonti citate dal NYPost. L’attore, infatti, avrebbe sparato nel momento sbagliato con una pistola di scena caricata a salve. Nel mirino l’attrice Lala Kent, che era di spalle e che avrebbe dovuto ricevere un segnale verbale da Willis. Una tragedia sfiorata.

 

 

 

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