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Giovanni Paolo II, lo sfregio dei soldati russi all'ostensorio del Papa in Ucraina: la profanazione

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Non solo le abitazioni dei civili, i soldati russi fanno razzia anche dei beni della Chiesa. La denuncia arriva da Vitaliy Kryvytskyi, vescovo di Kyiv-Zhytomyr, affidata a Gian Guido Vecchi che l'ha pubblicata sul Corriere.  Il prelato racconta il saccheggio e la distruzione del seminario teologico cattolico del Sacro Cuore di Gesù di Vorzel: i russi hanno rubato pure un calice commemorativo e l'ostensorio della messa celebrata da Giovanni Paolo II nel 2001. E ancora: l'arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, denuncia che "nel villaggio Lukashivka, gli occupanti hanno profanato la chiesa ortodossa dell'Ascensione. Vi hanno dislocato la loro sede, interrogato e torturato le persone. Vicino troviamo decine di corpi di ucraini innocenti assassinati. Quelli che si proclamano cristiani ortodossi hanno profanato il tempio".

 

Tutto questo mentre Papa Francesco continua a chiedere la fine del conflitto e sta pensando seriamente a una visita in Ucraina: il cardinale Pietro Parolin ha confermato che il viaggio a Kiev proposto al Pontefice da Zelensky "si può fare, non è proibitivo" ma a condizione che "possa davvero contribuire alla fine della guerra" e non esasperare il clima. Certo la situazione non è delle migliori, ma Bergoglio insiste e invita a pregare: "Nulla è impossibile a Dio. Anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine". 

 

 

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